MILANO – Una storia che inizia quando una maestra ha 52 anni e due suoi allievi si spingono sulle scale di una scuola. E la stessa storia che finisce, con un’assoluzione, quando la maestra di anni ne ha 81, è in pensione da tempo, e i suoi due allievi sono nel frattempo diventati adulti. Per capire che quella maestra era innocente di anni ne sono passati 29.
Una storia incredibile quella che arriva dalla provincia di Milano. E che inizia all’uscita della scuola elementare di via Brocchi, a Lambrate nel 1986. La classe sta scendendo le scale per lasciare la scuola. Due bambini litigano e una bimba spinge un bimbo. Lo spintone lo fa cadere dalle scale e il bambino si procura danni seri ai denti. E’ l’inizio di un calvario per il bimbo e per la maestra. Il piccolo infatti viene operato diverse volte per la frattura degli incisivi superiori. La maestra finisce alla sbarra perché scendeva le scale guardando le scale invece dei bambini.
Tra una sentenza e l’altra tutto si trascina per 29 anni. Finalmente, qualche giorno fa, la Corte dei Conti ha scritto la parola fine: non è colpa della maestra perché, come riporta Oriana Liso su Repubblica, non poteva prevedere quanto accaduto poco dopo vista la
“assoluta correttezza comportamentale della bambina” dimostrata dalle sue pagelle (agli atti). In ogni caso, aggiungono i magistrati, “è un fatto socialmente notorio che uno spintone tra ragazzi è un evento molto difficilmente evitabile: trattasi di una fisiologica riluttanza ad osservare le regole nei minori, ben nota a chiunque abbia avuto un normale percorso scolastico”.
Conclusione: “anche il miglior maestro che avesse fissato direttive persino “minatorie” sulle modalità di uscita e che fosse stato con lo sguardo proteso verso gli alunni non avrebbe potuto evitare, quand’anche lo avesse previsto, lo specifico sinistro”.
I genitori del bambino, in realtà, sono stati già risarciti dal ministero dell’Istruzione. Tra una sentenza e l’altra si era arrivati a chiedere i danni alla maestra. Che ora, invece, può finalmente godersi la pensione in tranquillità.