LAMPEDUSA – E’ di nuovo inferno ed emergenza a Lampedusa. Un barcone con diverse centinaia di migranti si è incagliato nella notte sugli scogli a poca distanza dal porto. Qulcuno dice che a bordo c’erano circa 300 profughi, altri dicono fossero 550. Al di là dei numeri, si pensa provengano dalla Libia. In molti hanno cercato di raggiungere a nuoto la riva, sulla imbarcazione c’erano anche molte donne e bambini. Una tragedia sventata, arrivata dopo quella di Tripoli: ieri un’altra imbarcazione, con circa seicento persone a bordo, è naufragata. Decine i corpi ritrovati, centinaia i dispersi.
Non ci sarebbero dispersi nell’incidente di oggi invece, ma le ricerche sono in corso. Il maggiore Fabrizio Pisanelli racconta: “Abbiamo visto scene apocalittiche, i soccorritori si sono buttati in mare per salvare gli immigrati. Sulla barca erano riusciti a salire tre finanzieri, stavano dirigendo verso l’imboccatura del porto quando il timone si è improvvisamente rotto impedendogli di virare verso sinistra. Il barcone si è infranto sugli scogli e solo grazie alla perizia dei finanzieri che hanno matenuto la marcia ingranata la barca non è stata ripetutamene sbattuta sugli scogli. Tutti si sono buttati in mare: finanzieri, uomini della capitaneria, carabinieri, poliziotti, volontari….. a braccia si passavano tutti i disperati appena arrivati in Italia. Tra loro tante donne, anche incinta, e bambini”.
La situazione a Lampedusa torna quindi critica, anche perché poco prima di questo incidente era approdato in porto un altro barcone con 842 persone a bordo.