L’AQUILA – Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, รจ indagato per la vicenda dei Mar (Moduli abitativi removibili). Insieme al sindaco, come riferisce il sito Abruzzo 24 Ore.it (che riprende un articolo del Messaggero), avrebbe ricevuto un avviso di garanzia anche il dirigente del Comune Adolfo Saotta.
La denuncia รจ arrivata da un cittadino aquilano, perchรฉ Cialente e Saotta non gli avrebbero risposto: il cittadino aveva partecipato alla vendita di un terreno in localitร SantโAntonio, dove si sarebbero dovuti insediare i Moduli abitativi removibili (Mar), ossia le cosiddette “case mobili” destinate agli sfollati del terremoto.
L’uomo ha denunciato che, prosegue Abruzzo 24 Ore, dopo aver risposto allโavviso pubblico del terreno e aver versato 22 mila euro come deposito cauzionale, non ha avuto piรน notizie.
Le modalitร con cui si erano svolte le gare d’appalto sui camper per gli sfollati erano finiti nel mirino degli investigatori giร un anno fa, come aveva scritto Gian Marco Chiocci in un articolo pubblicato dal Giornale il 21 giugno 2010.
Chiocci spiega che nel 2009 “Cialente ottenne lo stanziamento pubblico di 44 milioni di euro per i container mobili, su ruota, ribattezzati ยซMarยป (moduli abitativi removibili)”.
Il cronista del Giornale spiega in cosa consisteva la gara: “A grandi linee lโordinanza prevedeva la possibilitร di collocare i container su ruota in terreni ยซpubbliciยป, preventivamente individuati dal Comune, e in subordine prevedeva anche una possibilitร di offerta, da parte di imprenditori privati, non solo di fornire i moduli abitativi ma anche di proporre i terreni su cui ubicarli”.
A fine ottobre, prosegue Chiocci, “con estrema celeritร , il Comune emetteva un bando di gara per 500 Mar attraverso una commissione โ dei primi di novembre – presieduta dallโavvocato del Comune e formata dallโallora neocomandante della Polizia municipale e dal dirigente alle Opere pubbliche. Stranamente della commissione non facevano parte i dirigenti competenti in materia: quello dellโUfficio contratti, dellโUrbanistica, e dello Sportello unico. La gara veniva espletata rapidamente dalla commissione, ma spesso in palese difformitร rispetto allโiter previsto per legge. Un esempio? I criteri per lโaggiudicazione della gara non erano contenuti nel bando ma li aveva stabiliti la commissione stessa, peraltro una volta pervenute le domande! Oppure: lโapertura delle buste delle offerte economiche era avvenuta in seduta riservata e non pubblica”.
Le anomalie, secondo Chiocci, non finiscono qui: “La commissione comunale, invece di individuare preventivamente i possibili terreni ยซpubbliciยป su cui appoggiare temporaneamente i Mar, ha privilegiato essenzialmente lโofferta di terreni ยซprivatiยป con conseguenti oneri di urbanizzazione degli stessi a carico del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche. Cioรจ, a spese dello Stato”.
