Domenica decine di persone hanno rivolto contestazioni animate a una troupe del Tg1 guidata dalla giornalista Maria Luisa Busi, in Abruzzo per un servizio per Tv7. I manifestanti hanno la loro presenza sul posto gridando “scodinzolini, scodinzolini!” e accusando l’emittente di aver diffuso un’immagine falsata della situazione in Abruzzo.
“C’è il Tg1… Vergogna! Minzolini è al servizio di Berlusconi! Vergogna! – urla un ragazzo – sono dieci mesi che raccontate che all’Aquila va tutto bene. Grazie a voi gli italiani sono convinti che qui hanno ricostruito le case. Sono mesi che lo dite…”. La Busi prova a replicare. “Non io…”. “Mesi” insiste il giovane. E lei: “Non io…”. E poi aggiunge: “e poi che ci posso fare…”. Poco dopo, la protesta è proseguita con l’appendere simbolicamente delle chiavi sulle transenne del corso e dire così “riprendiamoci la città”.
La giornalista ha poi replicato: «Quello che io posso dire è che io sono qui per fare il mio lavoro onestamente e non posso rispondere dell’informazione a livello generale che il Tg1 ha fatto sul terremoto. Posso solo dire che quello che ho visto all’Aquila in questi giorni con i miei occhi, è molto più grave di come talvolta è stato rappresentato: migliaia di persone sono ancora in albergo, le case non bastano e la ricostruzione non è partita».
Nel frattempo, su Facebook gira una lettera aperta al Tg1, scritta da Giusi Pitari, aquilana che da mesi si batte per ricreare socialità nella propria città, per porre fine alla ricostruzione mediatica e, soprattutto, per chiedere verità. Vale la pena di riportarla qui, perché dà l’idea di come possa distorcere le cose, l’informazione televisiva.
