
ROMA – E’ lo strano caso di Carlo (nome di fantasia), un agente antimafia, non uno qualsiasi, ma uno sbirro, uno di quelli che combatte, uno di quelli che, come scrivonoย ย Lorenzo Galeazzi e Luca Teolato sul Fatto Quotidiano (clicca qui per leggere l’articolo completo) – “portano avanti il lavoro di un intero ufficio”. E che nonostante questo dice di essere vittima di mobbing, penalizzato dai suoi stessi colleghi.
Uno dalla carriera invidiabile: 800 milioni sequestrati ai clan, premi ed encomi vari sulla scrivania. E tutto nel basso Lazio, a Latina, una delle zone “contaminate” dalla criminalitร , la porta della camorra per Roma, per la capitale. Fondi, Latina, poi Aprila, Pomezia, Ostia. E’ questa l’autostrada della camorra verso Roma.
Poi, finiti i premi, gli elogi, Carlo cade in disgrazia, o, come sospettano anche i sindacati, “viene fatto cadere” in disgrazia.
“L’agente passa dalle stelle alle stalle con il cambio della guardia ai vertici dellaย Questura di Latina” spiega al Fatto Quotidianoย Filippo Bertolami, vice questore e segretario regionale per il Lazio del sindacato di poliziaย Anip-Italia Sicura.
Ecco l’intervista al Fatto Quotidiano:
Prima Carlo viene isolato, poi sanzionato e infine trasferito.
Nel 2011 gli elogiย ย “per il suo lodevole comportamento nell’espletamento delle attivitร di istituto”.
E nel 2012 arrivano le sanzioni disciplinari:
“Il sostituto commissario dimostra unย contegno scorrettoย verso un superiore (il questore) nonchรฉ abituale negligenza nell’apprendimento delle norme e delle nozioni che concorrono alla formazione professionale” si legge negli atti.
“A leggere le carte si fa persino fatica a pensare che si stia parlando della stessa persona โ dice Bertolami โ tantโรจ che come sindacato vogliamo vederci chiaro e chiediamo quindi alย Capo della Poliziaย di mettere a confronto i due alti dirigenti per comprendere come sia stata possibile una valutazione diametralmente opposta sullo stesso collega. Chiediamo altresรฌ alย Procuratore capo di Latinaย di indagare a fondo sui dettagliati esposti presentati dallo stesso”.
E poi l’accusa: “Una storia tutta da chiarire perchรฉ sembra un vero e proprio caso diย mobbing”.
โUna tecnica che ha funzionato โ conclude Bertolami โ tantโรจ che Carloย alla fine รจ stato costretto a lasciare la Polizia di Stato”.
Ma quella di Carlo รจ solo una delle tante strane storie del litorale romano.
Come quella di Gaetano Pascale, ex squadra mobile di Roma, e Piero Fierro, Polaria, due dei protagonisti del pool che nel 2003 indagรฒ sulla criminalitร organizzata (di stampo mafioso) ad Ostia e sul litorale romano. Una strana storia, una strana indagine che finรฌ dimenticata in qualche cassetto, in qualche fascicolo.
Quella di Pascale, come scriveva il Giornale (leggi l’articolo completo),ย ย “รจ la storia, surreale, dellย’ispettore della Narcotici capitolina, prepensionato ufficialmente per inabilitร dalla mattina alla sera dal ministero dellยInterno ma che lย’Fbi americana ha ritenuto invece capace dยintendere e di volere al punto da affidargli la conduzione di alcuni corsi universitari sullย’infiltrazione dei propri uomini nelle organizzazioni criminali”.
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Una strana storia poi riemersa nel 2013 (“un dรฉjร vu” si leggeva su Repubblica), quando, forse con dieci anni di ritardo, con l’operazione “Alba Nuova” si smascherรฒ la rete criminale di Ostia. Nomi, cognomi, prestanomi, aziende, societร che giร riempivano le carte presentate (e poi archiviate) nel 2003.