Il presunto sicario che ieri ha sparato tra la folla davanti a una delle sedi dell’università di Catania ferendo gravemente Laura Salafia, una studentessa di 34 anni, è stato arrestato dalla polizia. Nell’agguato è rimasto coinvolto anche Maurizio Gravino, presunto mafioso di 40 anni, vero obiettivo del sicario. L’arresto è stato eseguito dalla squadra mobile della Questura, coordinata dalla Dda della Procura di Catania, dopo una notte di interrogatori.
Gli investigatori hanno interrogato diversi testimoni presenti in piazza Dante durante la sparatoria per ricostruire la dinamica dell’accaduto e risalire al sicario, e a eventuali suoi presunti complici. La polizia ha anche visionato le registrazioni effettuate da alcune telecamere di sicurezza di diversi esercizi commerciali della zona che sono state sequestrate subito dopo l’agguato.
Intanto, risultano stazionarie le condizioni di salute della studentessa originaria di Solarino (Siracusa), ferita gravemente alla colonna nella tarda mattinata di ieri davanti l’ex monastero dei Benedettini di Catania, che ospita che ospita le facoltà di Lettere e Lingue straniere. Il proiettile vagante le ha procurato importanti lesioni alla seconda e alla terza vertebra cervicale e ora la donna è ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi con la prognosi riservata.
Laura, prossima alla laurea, aveva finito di sostenere l’esame di Spagnolo, ottenendo il voto massimo: 30 e lode. Era uscita dalla facoltà con un’amica quando è stata centrata accidentalmente da un proiettile al collo. Uno dei cinque proiettili sparati, tra la gente, contro il vero obiettivo dei sicari: un presunto mafioso di 40 anni, Maurizio Gravino, ritenuto elemento non di spessore del clan Zuccaro. Movente dell’agguato, secondo la polizia, sarebbe una faida interna a Cosa nostra legata alla ‘famiglia’ Santapaola. L’uomo è rimasto ferito gravemente ed è ricoverato nell’ospedale Vittorio Emanuele con la prognosi riservata. Le sue condizioni sono definite stazionarie.
