Questa mattina, venerdì 24 settembre, sono state arrestate due delle tre figlie di Laura Ziliani, la ex vigilessa di Temù, nel Bresciano, svanita nel nulla l’otto maggio scorso e il cui cadavere è stato trovato tra la vegetazione nel paese dell’Alta Vallecamonica l’otto agosto. Arrestato anche il fidanzato della figlia maggiore. L’ex vigilessa, secondo il gip, sarebbe stata uccisa per il suo patrimonio.
Articolo aggiornato alle 9:59
Le due figlie arrestate
Le due figlie arrestate sono Silvia e Paola Zani, 27 e 19 anni. Il fidanzato invece è Mirto Milani, residente in provincia di Lecco. Tutti e tre sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Brescia.
Le accuse
Ai tre sono stati contestati, a vario titolo, i reati di omicidio volontario, aggravato dalla relazione di parentela con la vittima, e di occultamento di cadavere. Le indagini, avviate dai militari della Compagnia di Breno, parallelamente alle ricerche, secondo le accuse avrebbero evidenziato numerose anomalie nel racconto fornito dai tre arrestati, “inducendo – riferiscono gli inquirenti – i carabinieri e la Procura a ritenere poco credibile la versione dell’infortunio o del malore in montagna”.
Il gip: “Uccisa per il suo patrimonio”
“Il proposito omicidiario è il frutto di una lunga premeditazione e di un piano criminoso che ha consentito loro di celare per lungo tempo la morte e di depistare le indagini”. Lo scrive il gip Alessandra Sabatucci nell’ordinanza di custodia cautelare di due delle tre figlie di Laura Ziliani e del fidanzato della maggiore. Secondo gli inquirenti il movente è di natura economica: “I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici”.
La storia della scomparsa di Laura Ziliani
Quella di Laura Ziliani è una storia di cronaca nera di cui si è molto parlato nell’estate 2021. Laura, originaria di Temù (Brescia), è scomparsa l’8 maggio. Il suo cadavere è stato trovato l’8 agosto e riconosciuto qualche giorno più tardi.
Laura fa la vigilessa, lavora al comune di Roncadelle. Nel suo paese di origine e sul posto di lavoro nessuno ha idea di cosa potesse esserle successo. Apparentemente, non aveva niente da nascondere.
La donna, vedova dal 2012, abitava a Brescia ma nel fine settimana tornava in Val Camonica. Aveva infatti una grande passione per la montagna. E’ proprio in montagna è scomparsa.
L’8 agosto viene ritrovato un cadavere nei boschi tra il fiume Oglio e Temù. Gli investigatori non hanno dubbi sul fatto che sia di Laura Ziliani. E la prove del Dna lo conferma.