Laura Ziliani è stata stordita dai farmaci, ma non uccisa dal composto di benzodiazepine trovato nel suo corpo. Chi indaga è convinto che l’ex vigilessa bresciana sia stata soffocata con un cuscino mentre dormiva sotto effetto di ansiolitici “potenzialmente idonei a compromettere le capacità di difesa”. Ora bisogna vedere quali elementi sul cadavere, a distanza di 140 giorni dal decesso, possono ancora essere trovati a sostegno della tesi del soffocamento nel sonno.
Venerdì 24 settembre sono state arrestate due delle tre figlie di Laura Ziliani. Il cadavere dell’ ex vigilessa di Temù, nel Bresciano, svanita nel nulla l’otto maggio scorso, è stato trovato tra la vegetazione nel paese dell’Alta Vallecamonica l’otto agosto. Arrestato anche il fidanzato della figlia maggiore. L’ex vigilessa, secondo il gip, sarebbe stata uccisa per il suo patrimonio.
Ai tre sono stati contestati, a vario titolo, i reati di omicidio volontario, aggravato dalla relazione di parentela con la vittima, e di occultamento di cadavere. Le indagini, avviate dai militari della Compagnia di Breno, parallelamente alle ricerche, secondo le accuse avrebbero evidenziato numerose anomalie nel racconto fornito dai tre arrestati, “inducendo – riferiscono gli inquirenti – i carabinieri e la Procura a ritenere poco credibile la versione dell’infortunio o del malore in montagna”.
“Il proposito omicidiario è il frutto di una lunga premeditazione e di un piano criminoso che ha consentito loro di celare per lungo tempo la morte e di depistare le indagini”. Lo scrive il gip Alessandra Sabatucci nell’ordinanza di custodia cautelare di due delle tre figlie di Laura Ziliani e del fidanzato della maggiore. Secondo gli inquirenti il movente è di natura economica: “I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici”.
Quella di Laura Ziliani è una storia di cronaca nera di cui si è molto parlato nell’estate 2021. Laura, originaria di Temù (Brescia), è scomparsa l’8 maggio. Il suo cadavere è stato trovato l’8 agosto e riconosciuto qualche giorno più tardi.
Laura fa la vigilessa, lavora al comune di Roncadelle. Nel suo paese di origine e sul posto di lavoro nessuno ha idea di cosa potesse esserle successo. Apparentemente, non aveva niente da nascondere.
La donna, vedova dal 2012, abitava a Brescia ma nel fine settimana tornava in Val Camonica. Aveva infatti una grande passione per la montagna. E’ proprio in montagna è scomparsa.
L’8 agosto viene ritrovato un cadavere nei boschi tra il fiume Oglio e Temù. Gli investigatori non hanno dubbi sul fatto che sia di Laura Ziliani. E la prove del Dna lo conferma.