“Sant’Antonio, fammi la grazia di uno stipendio, oppure un marito…”

I fedeli vanno da Sant’Antonio ed esprimono i propri desideri: c’è chi chiede un marito, chi un figlio, chi un lavoro, chi la guarigione, e chi semplicemente è lì per ringraziare il santo. A Padova l’ostensione delle ossa di Sant’Antonio si sta trasformando in un’interminabile processione davanti alla basilica che porta il suo nome.

Le cifre sono impressionanti, si parla di 2 mila visitatori per ogni ora. Ma suscitano ancor più curiosità le richieste che i fedeli fanno: accanto a quelle tradizionali, che riguardano salute e famiglia, quest’anno sono aumentate quelle che hanno a che fare col lavoro, vera “piaga sociale” dei nostri tempi.

Tantissime sono infatti le famiglie che si sono recate in chiesa per cercare di risolvere il problema dei figli disoccupati. Pur di dar loro un’occupazione, i genitori sono pronti a chiedere la grazia. In questa speciale “hit parade” di richieste, seguono le mogli che implorano il ritorno al lavoro dei mariti in cassa integrazione.

Ma rimangono in auge anche i “grandi classici”: in primis coloro che auspicano la guarigione dei parenti malati. Poi le nubili che vogliono trovare marito (Sant’Antonio è il patrono delle zitelle). Infine le tante mamme che sperano di riuscire ad avere il tanto agognato figlio.

Quelle finora elencate sono le richieste, ma non mancano i ringraziamenti. Ci sono gli ex tossici che giurano di essersi redenti grazie alla terapia “cristologica”. E poi ci sono quelli che hanno visto esaudite le proprie richieste: le ex zitelle lasciano l’abito da sposa o la fede, le neo mamme le scarpette dei figlioletti. La processione andrà avanti fino al 21 febbraio.

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Alberto Francavilla