A breve, probabilmente da metà ottobre, a lavoro si andrà solo con il Green Pass: se non ce l’hai è prevista una multa da 400 fino a 1000 euro, più il rischio di sospensione senza stipendio. Niente licenziamento, una misura drastica che il Governo avrebbe voluto attuare ma che alla fine è stata tolta per raggiungere anche l’accordo con i sindacati. Insomma, Green Pass obbligatorio per entrare in tutti i luoghi di lavoro. Ecco la scelta del governo, sul fronte della lotta al Covid.
Al lavoro solo con il Green Pass
Dalla metà di ottobre bisognerà quindi essere vaccinati, aver fatto un tampone o essere guariti dal Covid, per entrare in uffici pubblici e privati. Ma l’obbligo dovrebbe essere esteso anche a studi professionali, negozi, ristoranti. Per chi si presenta al lavoro senza, ci saranno sanzioni: una multa, dai 400 ai 1000 euro, e disciplinari, che saranno modulate sulle diverse categorie.
Sarà espressamente previsto il divieto di licenziare, recependo una preoccupazione sindacale. Mentre resta il nodo dei tamponi: la richiesta di Cgil, Cisl e Uil e di alcuni ministri, è renderli gratuiti per tutti, ma la linea del governo ad ora resta contraria, perché il rischio è disincentivare i vaccini. Proseguirà ancora nelle prossime ore il lavoro tecnico sul decreto per il “super” Green pass: tra le ipotesi c’è quella di differenziare l’entrata in vigore delle misure, scaglionandole tra l’1 e 15 ottobre.
Lavoro e Green Pass, prima 80% vaccinati
Bisogna fare in fretta, per raggiungere entro un mese almeno la soglia di sicurezza dell’80% di vaccinati. Perciò Mario Draghi decide di puntare sul certificato verde: “Funziona, è monitorato, è una soluzione accomodante”, dice ai sindacati- Spiegando perché si è preferito imporre il Pass e – per ora – non l’obbligo di vaccinazione. E’ un “percorso che unifica”, sottolinea il premier.
Ad oggi, secondo dati del governo, 13,9 milioni di lavoratori ha già il Green pass, 4,1 milioni ancora non lo ha: l’obbligo riguarderebbe in totale circa 18 milioni di persone.