RONCADE (TREVISO) – Rispondendo all'allarme lanciato da alcuni imprenditori che si erano rivolti al presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, per trovare figure professionali operaie necessarie ma non individuabili nel mercato del lavoro, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha detto oggi di avere spesso l'occasione di parlare con imprenditori veneti e di scoprire che ''i loro figli vanno tutti ai liceo''.
''Il tema della professionalizzazione – ha aggiunto – è cogente e non è direttamente collegato alla mancanza di formazione. Non è che manchi l'offerta formativa – ha spiegato Zaia – ma mancano gli studenti che vanno a fare la formazione''.
Fatti salvi gli articoli della Costituzione che assicurano la libertà di scelta del percorso di studi, Zaia ha osservato che è necessario ''rinobilitare le attivita' professionali, visto che c'è stato almeno un ventennio in Italia, quello degli anni '80 e '90, nel quali lo status symbol era di frequentare il liceo e di essere laureati e denigrare tutto quello che era lavoro manuale''.
''La manualità – ha proseguito – è invece un'attività nobile come tutte le altre. Oggi siamo anche di fronte a nuovi artigiani che spesso sono anche diplomati e laureati, invece in quegli anni il retaggio era che chi non lavorava con le mani era perche' non aveva cultura. Purtroppo – ha concluso – questa è una mentalità borbonica che è stata diffusa nei nostri territori della manualità ''.