Qualsiasi sarà l’esito delle urne nel Lazio una cosa è certa: non finirà il 29 marzo. Ci saranno ricorsi a catena. Se dovesse vincere Emma Bonino il Pdl continuerà coi ricorsi per invalidare la tornata elettorale che li ha visti esclusi. Ma, anche se vincesse Renata Polverini, il rischio di strascichi a suon di carte bollate è altissimo.
E la guerra è destinata a cominciare già alle 15 di lunedì 29 marzo quando, a seggi chiusi comincerà lo spoglio. Il Pdl più che alla conta si presenta alla battaglia con 3700 “gladiatori della libertà” in campo solo nella capitale per sorvegliare la conta dei voti. Gli risponde da par suo l’Italia dei Valori che ha già lanciato l’appello per il voto pulito.
Tutta la tenzone ruoterà attorno alle preferenze. Il Pdl, infatti, vuole far rientrare dalla finestra i candidati esclusi dalla porta. La loro idea è che se accanto al voto per la Polverini compare la preferenza per un candidato non iscritto nelle liste il voto è comunque valido. Queste, almeno, le istruzioni di via dell’umiltà ai gladiatori. L’idea del Pdl si basa su una circolare del Prefetto di Roma che, secondo Maurizio Gasparri è «chiarissima» e, a suo dire, richiamandosi al “favor voti”, sostiene che la validità di un voto assegnato a una lista è chiara anche se ha accanto il nome di un non candidato».
Diametralmente opposto, ovviamente il punto di vista di Emma Bonino e del Pd che accusano i loro avversari di fomentare il caos sul voto. Secondo il coordinatore democratico Marco Miccoli un lettera con le Istruzioni del ministero dell’Interno, è chiarissima e spiega che la giurisprudenza prevalente del Consiglio di Stato è ferma nel ritenere nullo il voto «che contenga l’espressione di preferenza per un nominativo che non corrisponde a quello di nessuno dei candidati, costituendo siffatta erronea indicazione un palese segno di riconoscimento del voto». Una posizione, questa, sottolineata anche nella circolare della Prefettura capitolina.
Il Lazio, tra le tredici in cui si vota, è certamente tra le Regioni in bilico. Rimane però forte la sensazione che il risultato elettorale, purtroppo, sarà appena l’inizio di nuovi problemi.