ROMA – Lui comprava il cibo per i bambini e tutto quello che serviva per mandare avanti casa e famiglia. Lei, invece, comprava solo ed esclusivamente creme di bellezza, vestiti e accessori. Risultato: separazione “da shopping” con una sentenza che ha dato in pieno ragione al marito negando alla signora il mantenimento.
Succede a Roma con una sentenza che difficilmente potrà far discutere. Perché i giudici del Tribunale della Capitale, prima di decidere, hanno voluto vederci chiaro, hanno voluto capire se l’uomo esagerasse con i suoi racconti. E quindi sono andati a spulciare nei conti della signora. Risultato: in tre anni di movimenti bancari c’era un po’ di tutto, dal parrucchiere, all’estetista, passando per le creme per il corpo e gli accessori. Quello che non c’era erano le spese per i figli. Neppure una merendina, un giocattolo. Nulla.
Il Corriere della Sera riporta una parte della sentenza:
Nell’estratto conto della signora, dal 2006 al 2009, risultano in modo quasi giornaliero spese per articoli di profumeria o di abbigliamento, o verosimilmente legate alle esigenze di una donna e non risultano affatto esborsi (ad esempio supermercato) legati alle esigenze di mantenimento della famiglia e di due figli
Curioso, riporta il Corriere, come la signora non abbia assolutamente contestato nessuna delle affermazioni del marito. Da qui la decisione dei giudici: separazione a carico della donna che ha preferito le creme di bellezza alla spesa per i figli.
