LERICI (LA SPEZIA) – E’ già tornato al lavoro, Andrea Calevo, l’imprenditore di Lerici sequestrato lo scorso 16 dicembre e liberato con un blitz la notte di San Silvestro. Accompagnato dalla sorella Laura, poco dopo le 9.30 al suo arrivo nella sua azienda di Romito Magra, nel Comune di Arcola, è stato accolto con grande festa. “Finalmente si torna alla normalità” ha detto appena varcati i cancelli. Per lui i dipendenti hanno improvvisato un brindisi tra applausi e abbracci:”Siamo felici che sia di nuovo con noi in azienda” hanno detto.
Mentre saluta tutti e addenta l’ultimo quadratino di pizza, dice: “Una pizza come questa mi ha salvato“. In una telefonata intercettata durante la prigionia dell’imprenditore, il capobanda ordina una “margherita” ad un pizza-express “perché il ragazzo ha fame”. Per gli inquirenti è il segnale che l’ostaggio è rinchiuso nella villa di Pierlugi Destri a Sarzana.
“Ci vorrà del tempo per dimenticare tutto – ammette il 31enne imprenditore di Lerici -, ma la cosa migliore è ritrovare subito la normalità”.
Quattro uomini, accusati del rapimento, sono già in carcere. Ma il pm non esclude altri arresti. Tra i tanti riscontri raccolti, spunta anche un’impronta che la Scientifica è riuscita ad evidenziare sulla lettera inviata dai rapitori alla famiglia dell’ostaggio per chiedere il riscatto di 8 milioni di euro. Un errore della banda che ha permesso agli inquirenti di risalire al capo già schedato per precedenti reati legati al mondo della droga e delle rapine in banca.
