
BEIRUT – Gianluca Salviato รจ stato liberato nella notte tra 15 e 16 novembre. Il tecnico italiano era stato rapito in Libia il 22ย marzo 2014 e non aveva con sรฉย le medicine per curare il diabete, di cui soffre.
Nella notte Salviato รจ arrivato a Roma e in un comunicato la Farnesina ha dichiarato:
“Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale conferma la liberazione del connazionale Gianluca Salviato, giunto a Roma questa notte. grazie al lavoro di tutti gli organi dello Stato coinvolti”.
I parenti di Salviato sono partiti la sera delย 15 novembre da Martellago, in provincia di Venezia, per raggiungerlo a Roma. La moglie Maria Scarpa, troppo emozionata per parlare non risponde ad alcuna domanda e delega alla sorella di Gianluca, Cristiana, ogni commento:
“Siamo felici รจ finito un incubo ora andiamo a riprendercelo, vogliamo vederlo per capire come sta anche se ci siamo parlati al telefono per tutta la notte e lui era felice perchรฉ si sentiva giร a casa e ha detto di stare bene solo per questo”.
I parenti hanno ammesso di aver parlato con Salviato, ma non hanno rilasciato dichiarazioni. Salviato, secondo il timing indicato dai familiari, potrebbe far ritorno a Martellago in serata salvo indicazioni contrarie da parte della Farnesina o della magistratura, aggiunge Cristiana:
“Di certo c’รจ che appena saremo a casa lo porteremo a fare tutti gli esami clinici possibili per controllare il suo stato di salute e metterci finalmente il cuore in pace”.
L’agenzia Ansa riferisce che sono ancora quattro gli italiani sequestrati all’estero:
“Dopo la liberazione di Gianluca Salviato in Libia, a soli tre giorni da quella di Marco Vallisa sempre nel paese nordafricano, restano quattro gli italiani sequestrati all’estero e sulla cui sorte non si hanno piรน notizie in alcuni casi da mesi, in altri da anni: le due giovani cooperanti lombarde Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, scomparse in Siria dal 31 luglio 2014; il gesuita romano padre Paolo Dall’Oglio, sequestrato a fine luglio 2013 in Siria; il cooperante palermitano Giovanni Lo Porto, scomparso il 19 gennaio 2012 tra Pakistan e Afghanistan.
Su Greta e Vanessa le ultime informazioni risalgono al 20 settembre quando prima si e’ diffuso il timore che fossero cadute nelle mani dei jihadisti dell’Isis poi รจย arrivata la smentita di un quotidiano libanese vicino al movimento sciita Hezbollah, alleato del regime di Damasco. Secondo Al Akhbar le giovani cooperanti erano cadute in una trappola, rapite e poi vendute da un gruppo armato ad ย un altro ma non erano in mano allo Stato islamico.
Naturalmente รจย difficile stabilire la vericiditร della notizia anche perchรฉ il giornale non รจย imparziale. Anche su padre Dall’Oglio le ultime informazioni risalgono a settembre: secondo fonti che lavorano sul terreno per la sua liberazione, il gesuita sarebbe invece detenuto in una delle prigioni dell’Isis a Raqqa, da oltre un anno divenuta la roccaforte dello Stato islamico in Siria. Del cooperante palermitano Lo Porto si sono invece completamente perse le tracce da quasi tre anni”.
