Licenziata su Teams dopo 18 anni alla Yazaki di Grugliasco. Una telefonata su Teams. Così ha saputo di essere stata licenziata, su due piedi. Alessandra Cielidoni, 50 anni, separata e con due figli ha dovuto denunciare al Corriere della Sera freddezza e cinismo con cui è stata sbattuta fuori dopo 18 anni di onorato servizio.
Licenziata su Teams dopo 18 anni alla Yazaki di Grugliasco
Forse anche solo per metabolizzare la notizia. Il modo offende, una spia della degenerazione di certi rapporti industriali. L’insostenibile solitudine del lavoratore, invisibili, “trasparenti” dice Alessandra.
18 anni di carriera alla sede di Grugliasco della Yazaki (ma un collega da 28 anni, l’altro da 11) non meritavano dunque almeno un minimo di umanità. Da parte di un’azienda che produce e commercializza cablaggi e sistemi di distribuzione elettrica per autoveicoli e che chiude senza rimpianti, ma nemmeno scrupoli, un reparto che trasferisce in Portogallo per risparmiare sul cosiddetto capitale umano.
“Venerdì scorso ero a lavorare in smart working e mi arriva una telefonata, non una videochiamata, ma una telefonata via Teams. Mi dicono “per scelta aziendale il vostro ente viene chiuso con effetto immediato pertanto tutta l’attività verrà trasferita in Portogallo.
Siete esonerati dal prestare preavviso e non vi è richiesto di lavorare oggi, riceverà la raccomandata di fine lavoro”. Nel giro di un’ora mi hanno disattivato la Rete aziendale, l’accesso al pc e alla posta. Ormai lavorando da casa possono fare di tutto. Il mio collega ha avuto la prontezza di chiedere se c’era la possibilità di essere ricollocato, e gli hanno risposto di no”.
L’indignazione del ministro del Lavoro Orlando
“Non è giusto che possa cascare un licenziamento come una tegola dal tetto sulla testa di chi passa. Oggi c’è la notizia di un’azienda collocata nella cintura di Torino nella quale i lavoratori sono stati licenziati su Teams. “.
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando è stato il più lesto nella solidarietà indignata del giorno dopo, commentando la notizia del Corriere della Sera sulla Yazaki.
“Non è possibile che questo avvenga, non corrisponde alle indicazioni della nostra Costituzione e soprattutto butta via un patrimonio che si è costruito con la fatica”.
“Non possiamo diventare un Paese dove si viene a fare le vacanze, ma un Paese che deve mantenere un patrimonio industriale”.