Perdere il lavoro a 40 anni, dopo quasi 30 anni di catena di montaggio. Ritrovarsi in mezzo alla strada, con una famiglia da mantenere e nessuno che è più disposto ad assumerti. Cosa fare? Unire le forze e inventarsi qualcosa di remunerativo. Ovvero, investire nel redditizio mondo del porno. Questa la scelta di due operai, ex lavoratori della AcmeMotori di Valdobbiadene, che una volta perso il lavoro hanno deciso di aprire un sexy shop.
Un’idea che ha avuto molto successo se pensiamo che in breve si è costituita una vera e propria catena di 4 negozi l’ultimo dei quali “Le tentazioni” inaugurato martedì scorso in via Noalese, giusto davanti all’aeroporto Canova.
Ma ormai “ex” disoccupati non sono solo i proprietari. Alla cassa, come commesse, sono state assunte tre signore che a loro volta avevano da poco perso il lavoro: una ex cassiera di supermercato di 42 anni, una lavoratrice Co.co.co del settore pulizie di 39 anni e un’ex operaia dell’Aprilia di 30 anni. Il sexy shop è diventato così il rifugio anti-crisi per un gruppo di persone che, altrimenti, molto difficilmente avrebbero potuto far quadrare il bilancio familiare.
«Ho lavorato per 27 in una fabbrica metalmeccanica che nel 2005 ha chiusto i battenti – racconta Roberto Squeri, 48 anni, titolare insieme al cinquantunenne Marco Pizzolotto del nuovo negozio di via Noalese – Ricominciare a 40 anni suonati non è facile. Chi ti assume più a quell’età per di più in un periodo di crisi? Si è presentata l’ occasione del sexy-shop. All’inizio ho detto no. Poi ne ho parlato con mia moglie e lei è stata più possibilista: la decisione infine è stata presa. E con i soldi del Tfr abbiamo avviato l’attività».
