Linate, 90mila uccelli sull'aeroporto: voli minacciati, un aereo Ita rientra (foto Ansa)
L’ultimo caso solo ieri quando un aereo della linea Ita Airways è stato costretto a un atterraggio di emergenza dopo che l’impatto con un uccello ha messo ko uno dei motori.
Chi cerca di fare i calcoli è sicuro che durante il biennio Covid, quando decolli e atterraggi erano prossimi allo zero, il numero di uccelli che volano nei dintorni dell’aeroporto di Linate sia aumentato a dismisura fino a raggiungere quota novantamila. Novantamila tra gabbiani comuni, cornacchie, colombacci, gheppi, poiane, rondini, piccioni.
35 gli impatti con gli aerei nel 2019. 44 nel 2020. Il termine tecnico è wildlife strike con cui si intende semplicemente l’impatto aereo-animale. Impatti che da alcuni anni stanno aumentano più o meno in tutta Italia. Il problema riguarda però tutto il mondo. Negli Stati Uniti, per esempio, tra prevenzione, ritardi e riparazioni vari si spende più o meno un miliardo di dollari. In Italia siamo lontani da quei numeri: qui si parla di circa 8 milioni di euro.
Ma cosa si fa per tenere lontani gli uccelli dalle piste? Le opzioni sono diverse: c’è la disinfestazione contro gli insetti che attirano gli uccelli, la cura del verde, pistole a salve, cannoni a gas propano, aquiloni vari, laser portatili, ecc.