La Guardia di finanza trovò la ‘lista Anemone’ in un controllo tributario del 2008

Diego Anemone

Un vecchio accertamento tributario della Guardia di Finanza del 2008: è in quell’occasione che i militari delle Fiamme Gialle trovarono la ‘lista Anemone’, l’elenco di oltre 350 nominativi – tra cui politici e funzionari dello Stato – e indirizzi dove le ditte dell’imprenditore al centro della cricca degli appalti avrebbero eseguito dei lavori.

La lista è stata recuperata in un computer dell’imprenditore durante i controlli effettuati in una delle società del gruppo nell’ottobre del 2008 ed è arrivata in procura a Perugia nei giorni scorsi, in seguito alle indagini sugli appalti.

Rimasto per oltre due anni nelle mani della Guardia di Finanza, l’elenco non è transitato nelle carte delle inchieste aperte dalle procure di Roma e di Firenze sugli appalti del G8 alla Maddalena, sui mondiali di Nuoto di Roma e sul 150/esimo dell’Unità d’Italia, finite poi a Perugia per il coinvolgimento del procuratore aggiunto di Roma Achille Toro. Lo hanno confermato le stesse procure.

La lista, ha sottolineato il procuratore capo di Roma, Giovanni Ferrara, “non è mai stata trasmessa, comunicata o comunque portata a conoscenza della procura della Repubblica di Roma”. Stessa posizione a Firenze: “mai vista – dicono in procura – la lista Anemone”.

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