LOCRI – Cronaca di un’evasione annunciata: quella del boss della ‘ndrangheta Antonio Pelle, fuggito dall’Ospedale di Locri dove era ricoverato da soli 5 giorni. Una fuga, che stando alle dichiarazioni del deputato Pdl Angela Napoli, era ampiamente prevedibile. Stiamo parlando del temibile boss della cosca di San Luca, protagonista di una faida che ha sconfinato fino in Germania nella notte della strage di Duisburg. In quell’ospedale la ‘ndrangheta ha già sparato, si contano diversi omicidi. In quell’ospedale a Locri lavorano, tra personale sanitario e parasanitario, numerosi parenti, anche stretti, di noti boss dell’area jonica e di conclamati mafiosi. Si sa tutto dal 2006, è scritto, documentato.
Sentiamo cosa dice Angela Napoli, membro della Commissione parlamentare antimafia: ”Bastava leggere la relazione predisposta dal prefetto Basilone: nel 2006, che spiegava lo scioglimento per infiltrazione mafiosa dell’Asl di Locri; cosi’ come la stessa relazione evidenziava rapporti con la criminalità organizzata attraverso convenzioni e servizi esterni”. Eppure non si fece niente, anzi. “Dopo lo scioglimento in questione – continua Angela Napoli – nessun provvedimento giudiziario o amministrativo è intervenuto per allontanare ed interrompere quei rapporti all’interno dell’ospedale. Addirittura, inspiegabilmente, la Regione Calabria non ha provveduto, fino ad oggi, ad ottemperare in accordo con il Ministero dell’Interno al deliberato che prevedeva l’accorpamento dell’Asl di Locri con l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria cosi’ come avvenuto per ogni singola provincia con le altre Asl calabresi.
Appare, inoltre, di fronte a quanto sopra e in aggiunta ai numerosi omicidi che sono avvenuti nell’ospedale di Locri, altrettanto grave la mancanza di controlli all’interno e all’esterno dello stesso. E’, altresì, più che comprovato l’interesse che la ‘ndrangheta ha nel settore della sanità calabrese ed è pertanto, estremamente grave che da tale ospedale sia riuscito ad evadere, con un piano strategicamente predisposto, il boss della omonima cosca di San Luca Antonio Pelle”. ”L’evasione, sulle cui responsabilità mi auguro possa essere fatta chiarezza con celerità – conclude Angela Napoli – dimostra come non siano in atto in Calabria i dovuti interventi utili a garantire l’espiazione della pena per tutti i boss della ‘ndrangheta e ci si adagi solamente, con troppa facilità, sugli esiti derivanti dalla cattura degli stessi criminali”.
