MILANO – Nel giorno in cui si apre il processo per l'omicidio di Lea Garofalo, la collaboratrice di giustizia rapita a Milano nel 2009 e sciolta nell'acido, Legambiente presenta il suo nuovo rapporto sulle ecomafie che in Lombardia registra il raddoppio dei reati.
La mafia ''e' un cancro che abbiamo in casa. Il problema – ha sottolineato il procuratore aggiunto Alfredo Nobili, uno dei protagonisti delle grandi inchieste sulla mafia al nord – e' attualissimo''. I numeri lo dimostrano: a livello nazionale i sequestri di rifiuti pericolosi avrebbero potuto riempire 82 mila tir. Messi in fila, significa oltre 1000 chilometri di camion, cioe' la distanza da Milano a Reggio Calabria. In tutto nel 2010 sono stati accertati 31 mila reati (+8%), di questi 1619 in Lombardia ''contro gli 855 dell'anno scorso'' ha spiegato il vicepresidente regionale di Legambiente Sergio Cannavo', con 1.340 persone denunciate e 474 sequestri effettuati. Nei soli reati legati al riciclo dei rifiuti la Lombardia e' passata dal quattordicesimo posto in Italia al sesto. Le infrazioni accertate, anche in questo caso sono piu' che raddoppiate: da 153 sono passate a 371. E anche nel ciclo del cemento la Lombardia e' prima fra le regioni del Nord con 370 infrazioni. ''La Lombardia – ha riassunto Cannavo' – e' diventata la peggior regione al Nord per l'illegalita' ambientale''.
Anche per questo l'assessore milanese alla Sicurezza Marco Granelli ha assicurato che l'intenzione e' quella di ''istituire prima delle ferie'' la commissione antimafia, anche se e' una decisione che spetta al consiglio comunale.