Il gip di Milano Andrea Ghinetti ha concesso gli arresti domiciliari a Piergianni Prosperini. Prosperini è l’ex assessore regionale lombardo finito in carcere lo scorso dicembre per corruzione, turbativa d’asta e truffa in relazione a un presunto giro di tangenti legate alla promozione televisiva del turismo lombardo. Il giudice ha accolto la richiesta di domiciliari, avanzata dal legale del politico, l’avvocato Ettore Traini.
Prosperini, dunque, a breve uscirà dal carcere di Voghera (Pavia) e andrà agli arresti domiciliari. I suoi familiari si stanno recando in carcere per accompagnare l’ex assessore a casa. Il politico, nei giorni scorsi, ha ricevuto l’assenso da parte della Procura di Milano a un patteggiamento a tre anni e cinque mesi di reclusione, che dovrà essere valutato dal giudice Gloria Gambitta.
Ieri è finito agli arresti domiciliari il segretario personale dell’ex assessore Gionata Soletti che, stando alle indagini dei pm Alfredo Robledo e Paolo Storari, avrebbe trasferito dalla Svizzera in Italia circa 800 mila euro depositati su un conto elvetico riconducibile all’ex assessore.
La storia. Prosperini era in carcere da tre mesi, dal 16 dicembre scorso, quando venne arrestato assieme al patron del gruppo Profit-Odeon Tv Raimondo Lagostena, che ha ottenuto i domiciliari cinque giorni fa, dopo aver raggiunto un accordo con la Procura per un patteggiamento a 2 anni e 10 mesi di reclusione, con 150 mila euro di risarcimento.
Assieme a Prosperini e Lagostena, lo scorso 16 dicembre era finito in carcere anche il consulente pubblicitario Massimo Saini. Secondo l’accusa, l’ex assessore avrebbe ricevuto una tangente da 230 mila euro per fare aggiudicare al gruppo televisivo di Lagostena un appalto per trasmissioni sul turismo regionale di oltre 7 milioni di euro.
Inoltre, al centro delle indagini c’é anche una vicenda di debiti pregressi, maturati da Prosperini con le emittenti Telelombardia e Telecity per circa 200 mila euro, e poi ‘abbuonati’ al politico ricorrendo al sistema di gonfiare le fatturazioni per le trasmissioni in cui era pubblicizzata la Bit 2008 (Borsa internazionale per il turismo).
Debiti non riconducibili alla Regione Lombardia, ma pagati dall’ente di cui Prosperini era assessore, quando è finito in carcere. Prosperini è anche indagato a piede libero per corruzione internazionale in uno stralcio dell’inchiesta dei pm Robledo e Storari, poiché avrebbe mediato in una compravendita di pescherecchi col governo eritreo incassando circa 800 mila euro. E il nome del politico compare anche nelle carte dell’inchiesta del procuratore aggiunto Armando Spataro su un traffico d’armi dall’Italia all’Iran.
Alberto