
Loris Bertocco

VENEZIA –ย Loris Bertocco, 59 anni, paralizzato da quando ne aveva 19, ha deciso diย ย lasciarsi morire ieri, mercoledรฌ 11 ottobre, in una clinica specializzataย inย Svizzera, a Zurigo. Loris eraย anche molto impegnato per i diritti delle persone disabili, soprattutto nella rete per la โVita Indipendenteโ, tesa a garantire sostegno a chi perde la propria autonomia. Ma anche unย convinto sostenitore delle proposte per una legge sul โtestamento biologicoโ e sul โfine vitaโย in Italia.
Questa la lettera, il memoriale, che Loris Bertocco ha deciso di lasciare prima di morire:
Sono Loris, vi chiedo la possibilitร diย accompagnarmi in questo percorsoย e vi racconto la mia storia.
Sono nato a Dolo il 17 giugno del 1958ย e nel 1977 frequentavo lโIstituto Tecnico.ย ย Il 30 marzo 1977ย ho fatto un incidente stradale che avrebbe potuto portare delle conseguenze di poco conto. Unโautomobile mi ha investito mentre ero in cicIomotore. In realtร lโincidente ha avuto delle conseguenze molto gravi e nellโimpatto cโรจ stata una frattura delle vertebre C5 C6 e sono rimasto completamente paralizzato.
Sono stato subito ricoverato allโOspedale di Padova nel reparto di neurochirurgia, dove mi hanno operato immediatamente e lรฌ sono rimasto fino al 16 giugno 1977. Sono stato poi ricoverato nellโOspedale Civile di Vicenza dove sono rimasto fino al 29 ottobre dello stesso anno. Il certificato che รจ stato redatto nello stesso Ospedale alle dimissioni attesta una situazione che a parere dei medici era di gravitร estrema; si parlava di difficoltร nel potere riacquisire una stazione eretta e dellโimpossibilitร della deambulazione e quindi di non piรน autosufficienza. Qualche giorno dopo il mio ritorno a casa il fisioterapista che mi aveva seguito nel primo ricovero in neurochirurgia di Padova, dove mi avevano operato di laminectomia con artrodesi C3 C4 C5, รจ riuscito a farmi camminare con il suo sostegno e con quello di mio padre per un tratto di circa venti metri. In questo tratto muovevo autonomamente le gambe, anche se spesso tentavano di cedere.
Memoriale di Loris Bertocco prima della morte
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La riabilitazioneย Potrebbe interessarti:ย http://www.veneziatoday.it/cronaca/memoriale-loris-bertocco-prima-morte-2017.html
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Dopo pochi giorni a metร dicembre del 1977 sono stato ricoverato allโOspedale al Mare di Lido di Venezia. Quando i medici hanno verificato che riuscivo a spostarmi con un aiuto, hanno investito molto sul mio recupero e sono rimasto ricoverato per molti mesi e con brevi interruzioni fino al luglio del 1980. Dopo questo lungo percorso riabilitativo mi alzavo dalla carrozzina facendo leva sul braccio destro o su un appoggio fisso. Camminavo con due stampelle: la parte sinistra funzionava meglio e con quella riuscivo a mangiare da solo e a tenere la stampella, mentre la destra funzionava peggio e non poteva sostenerla autonomamente.Memoriale di Loris Bertocco prima della morte
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Al ritorno a casa nel 1980 cโera stato, per fortuna disconfermando in parte la diagnosi iniziale, un considerevole recupero. Allโinizio per camminare mi hanno fasciato il braccio destro alla stampella. In seguito con una modifica della stessa mi hanno permesso di poterla usare autonomamente dopo che qualcuno mi aveva aiutato ad agganciarla. Facevo la pipi da solo a letto con un pappagallo appoggiato ad una sedia dal lato sinistro, scoprendomi e coprendomi al bisogno e battendo sulla vescica. Durante il giorno con lโassistenza di familiari ed amici facevo la pipi in piedi o in bagni pubblici con lโassistenza solo di una persona che mi tenesse in equilibrio.ย Durante il giorno in ospedale usavo sempre la carrozzina quando ero da solo mentre camminavo con lโassistenza di una persona per sicurezza. Una volta ritornato a casa non ho quasi piรน usato la carrozzina grazie allโaiuto costante di familiari ed amici. Avendo inoltre conservato la sensibilitร sia tattile che sensoriale di tutto il corpo riuscivo a controllare, oltre che la pipi, anche la defecazione. Questa era normale in tutte le situazioni tranne nel caso di feci molli, situazione nella quale era piรน complicato arrivare in bagno.La nuova caduta
Nel marzo 1982 sono disgraziatamente scivolato mentre camminavo con le stampelle. Inciampando sono scivolato e, avendo il braccio destro bloccato dalla stampella, questa ha fatto da perno e cโรจ stata una grave frattura allโomero destro e quindi cโรจ stata la necessitร di una operazione per sistemare lโomero. Da quel momento non sono piรน riuscito a camminare con due stampelle in autonomia ma ho avuto bisogno di una persona che mi fosse di appoggio per tenermi in equilibrio. Avevo da ragazzo imparato a nuotare da solo e ho reimparato nel 1986 grazie allโaiuto di un istruttore di nuoto sportivo per disabili. Visto che il nuoto era una mia grande passione, รจ stato per me molto importante e una grande conquista riprenderlo.ย Ho comunque dovuto nuotare a dorso.Dal 1980 al 1988, facendo ginnastica solo 3 o 4 volte lโanno, i movimenti del corpo erano diventati meno sciolti. Sono stato ricoverato nuovamente allโOspedale al Mare al Lido di Venezia anche nel 1988 per fare fisioterapia e piscina in modo continuativo. Dopo 45 giorni ho riacquisito una buona parte delle funzionalitร motorie che avevo un poโ perso. Anche in questo caso, grazie alle terapie sono riuscito a riacquisire una funzionalitร e una abilitร motoria che posso considerare sicuramente soddisfacenti, se confrontata con la diagnosi che era stata effettuata a suo tempo nellโOspedale di Vicenza. Riuscivo a camminare tutti i giorni con il sostegno dei familiari e degli amici per circa 2 Km al giorno e non usavo mai la carrozzina, se non nel caso di necessitร estrema, cioรจ in occasione di spostamenti per lunghi tragitti o per muovermi in cittร .
L’impegno nelle radio locali
Dal 1985 ho avuto il sostegno anche degli obiettori di coscienza al servizio di leva, che mi sono stati continuativamente affidati dal Comune di Fiesso per 4 ore al pomeriggio dal lunedรฌ al venerdรฌ. Questo aiuto mi รจ stato dato fino al 2005, anno in cui รจ stato eliminato il servizio di leva e di conseguenza anche il servizio sostitutivo alla leva. Grazie al loro aiuto sono riuscito per molto tempo a camminare regolarmente e quindi a tenere attiva la muscolatura, a trovare e frequentare gli amici e a muovermi per svolgere varie attivitร , che mi hanno permesso di mantenere una vita attiva e sociale.Una di queste, che avevo giร cominciato nel 1976 e che poi grazie allโaiuto di mia madre e a quello degli obiettori ho continuato, รจ stata una trasmissione musicale in una radio locale, Radio Cooperativa. La trasmissione si chiamava โDiscorso musicaโ e sono riuscito a gestirla dal 1980 fino al 1999. In questo periodo, oltre alla trasmissione serale, sempre grazie al sostegno indispensabile e assiduo di mia madre, riuscivo a curare anche in mattinata la rassegna giornalistica e ad invitare dei personaggi pubblici per discutere di argomenti politici, sociali e di attualitร . In tutte queste situazioni avevo lโassistenza o di un tecnico o di qualche aiutante ma devo dire che riuscivo comunque a svolgere autonomamente molte mansioni.ย Questo periodo che ho trascorso in radio mi ha dato moltissime soddisfazioni e mi ha inoltre permesso di avere una vita sociale molto intensa. Frequentavo molte persone, che erano sempre disponibili ad aiutarmi. Spesso intervistavo i musicisti, per poi trasmettere le interviste in radio. Collaboravo inoltre con riviste musicali. Tutto ciรฒ era un grande impegno ma anche una grande soddisfazione per me e per i miei amici.ย Andavo spesso a vedere dei concerti, sia per aggiornarmi sulle musiche che poi avrei trasmesso in radio che per passare dei momenti gradevoli in compagnia.
I problemi di vista
Delle considerazioni particolari devono essere fatte invece per i mieiย problemi di vista, che ho avuto fin da quando ero ragazzo. Nel 1969 a 11 anni ho avuto un distacco di retina allโocchio sinistro, per il quale sono stato operato. Il recupero della funzionalitร dellโocchio cโรจ stata, ma il miglioramento รจ stato molto limitato: lโocchio non ha piรน acquisito infatti la sua normalitร , cosa che non mi ha piรน permesso di leggere.ย Nel 1975, inoltre, anche lโocchio destro ha avuto dei problemi: cโรจ stata una grossa emorragia e il problema รจ apparso subito grave. Il Rettore di oculistica dellโUniversitร di Roma, Prof. Mario Pannarale, ha diagnosticato una retinite degenerativa con retinoschisi e ha operato lโocchio effettuando un cerchiaggio e un piombaggio dellโocchio con la laserterapia. Il Prof. Mario Pannarale ha incaricato il rettore di genetica dellโUniversitร Tor Vergata Bruno Dalla Piccola di fare unโindagine genetica, dalla quale รจ emerso che la retinite si trasmette per via ereditaria dalla madreย ai figli maschi ( mia sorella ne รจ infatti esente). Ricordo che dal 1973 al 1977 ho fatto spesso visite di controllo e ho seguito le cure farmacologiche che mi sono state prescritte. Dal 1977 in poi i controlli non sono stati piรน possibili a causa dellโincidente. Nel 1981 mi รจ apparsa una macchia e mi sono recato dโurgenza a Roma per controllo. Il Prof. Mario Pannarale ha detto in quella occasione che non era piรน possibile fare delle cure.ย Da quel momento in poi cโรจ stato un progressivo peggioramento della mia vista, fino a che non sono riuscito piรน a leggere. Dal 1987ย ย sono stato certificato ipovedente; dal 1996 la commissione che mi ha visitato mi ha considerato cieco assoluto.L’impegno sociale ย ย ย ย ย
Tra le cose importanti della mia vita cโรจ stata anche una notevole sensibilitร per i problemi sociali e politici, che ho avuto fin da quando ero studente. Fino a quando ho potuto farlo ho letto un quotidiano tutti i giorni, oltre a riviste e libri.ย Ho sviluppato questa mia attitudine anche nel lavoro giornalistico che facevo alla radio. Dopo il mio incidente ho sviluppato una particolare sensibilitร per i problemi dei disabili (in primis per lโabbattimento delle barriere architettoniche) e per la tutela dellโambiente e del paesaggio (dopo lโincidente nucleare di Chernobyl). Nel 1990 sono diventato consigliere comunale per i Verdi per alcuni anni nella cittร di Mira. Negli anni 2004/ 2005 sono stato candidato sia alle elezioni della provincia di Venezia che per le regionali del Veneto. Il mio interesse per la politica continua ancora oggi tramite i social network e organizzando iniziative locali.I rapporti sentimentali
Una parte importante della mia vita riguarda le mie relazioni sentimentali. Ho avuto varie relazioni affettive piรน o meno lunghe con donne, con le quali ho effettuato anche viaggi in Italia e allโestero. Con nessuna il rapporto รจ perรฒ diventato cosรฌ forte da immaginare un legame duraturo. Ciรฒ si รจ verificato effettivamente nel momento in cui ho conosciuto nel 1996 Anamaria, che poi รจ diventata mia moglie nel giugno del 1999. Anamaria aveva una sensibilitร particolare e il rapporto con lei รจ stato molto arricchente e positivo. Dopo essersi laureata, lei era arrivata in Italia con una borsa di studio sul cinema, essendo cittadina italo-brasiliana. Anamaria aveva frequentato una scuola di regia con Ermanno Olmi e quando lโho conosciuta era impegnata in vari lavori cinematografici, che ha sempre continuatoย con grande passione e dedizione, nonostante tutti i problemi che si รจ trovata ad affrontare neiย periodi successivi.ย Insieme a lei ho cominciato ad immaginare una vita in comune ma per potere concretizzare questo nostro desiderio รจ sorta subito lโidea di ampliare e ristrutturare la mia vecchia casa; questo progetto si รจ potuto realizzare anche grazie allโaiuto deiย miei genitori. I lavori sono cominciati quando mio padre era ancora in vita (รจ venuto a mancare pochi mesi prima del mio matrimonio) e sono continuati anche dopo. La casa รจ stata terminata nel 2003 ed รจ diventata una bifamiliare: da una parte ci ha abitato e ci abita mia madre e dallโaltra io ed Anamaria. Per pagarla abbiamo dovuto fare un mutuo e quindi tutte le nostre risorse economiche sono state indirizzate a far fronte a questo progetto. Ho rinunciato alle trasmissioni in radio, sia per motivi organizzativi che economici. Dalla fine degli anni 80 era subentrata una nuova gestione nella radio e ho continuato normalmente con la mia trasmissione di musica, non riconoscendomi piรน comunque nel progetto complessivo. Le spese per poter effettuare il programma non potevano poi essere le stesse di prima; non potevo cioรจย comprare i dischi necessari per mantenere attuale la qualitร del programma, non essendo sufficienti in questo compito i soli dischi che mi arrivavano dalle case discografiche.Nel tempo il rapporto con Anamaria si รจ assestato ed รจ diventato per me sempre piรน importante. Nonostante tutte le difficoltร che abbiamo avuto e cheย abbiamo sempre cercato di affrontare insieme,ย posso affermare con certezza che questo progetto di vita in comune รจ stato molto positivo e costruttivo. Lei ha comunqueย continuatoย tutte le sue attivitร eย cercato di mantenereย i suoi impegni di lavoro, che talvolta la tenevano lontana da casa. Piรน di qualche volta ha dovuto rinunciare ai suoi impegni, perchรฉ non รจ sempre riuscita a trovare una persona che mi assistesse (ad esempio ha rinunciato a partecipare al film โIl vento fa il suo giroโ di Giorgio Diritti).ย Compatibilmente con tutto ciรฒ non ha mai trascurato gli impegni di assistenza nei miei confronti.
Mia madre ha avuto problemi di salute: ha dovuto operarsi nel 2001 per una grave ernia al disco e da quel momento in poi non ha potuto piรน darmi la sua assistenza come nei periodi precedenti. Non riusciva piรน infatti ad alzarmi e a sostenermi fisicamente. Una volta che mia madre ha avuto queste difficoltร , su di lei รจ infatti pesato tutto lโonere del lavoro di cura. Inoltre ricordo, come ho giร accennato precedentemente, che dal 2005 non sono stati piรน disponibili gli obiettori, che mi erano stati sicuramente di grande aiuto e questo ha complicato i problemi.
Il peggioramento delle mie condizioni
Un fatto significativo e che segna una svolta peggiorativa nelle mie condizioni di salute, risale alย 6 novembre del 2000. In questo mese, a causa di una manovra poco accorta ed errata nel teuna successiva TC lombare ha evidenziato esiti di frattura somatica di L2 con stenosi foraminale destra L1 L2. Ho dovuto portare il busto in tela armata con spallacci per cinque mesi e sono dovuto rimanere per necessitร senza le normali attivitร di ginnastica che svolgevo, che mi permettevano di mantenere una certa mobilitร muscolare ed articolare. Una volta levato il busto mi sono rimasti dei forti dolori alla schiena e una scarsa elasticitร complessiva. Nel luglio del 2001 sono stato ricoverato nuovamente allโospedale del Lido di Venezia per cercare di recuperare la mobilitร che era in buona parte compromessa. Le attivitร svolte per 40 giorni in palestra e in piscina sono state importanti ed utili ma nonostante tutto non sono riuscito a riacquisire completamente la condizione che avevo prima di questo incidente.ย Fino a quel momento in 10 minuti riuscivo a fare le scale e salire al terzo piano con lโaiuto di qualcuno e da questo momento in poi questa attivitร mi รจ risultata quasi impossibile. Era necessario cioรจ lโaiuto di una terza persona che mi aiutasse prendendomi dalla schiena per fare gli scalini. In seguito non mi รจ stato piรน sufficiente il piccolo sostegno che prima mi permetteva di fare qualsiasi cosa ma ciรฒ ha comportato la prima vera perdita di autonomia. Pur con queste grosse difficoltร nel 2004 mi sono recato per lโultima volta in viaggio in Brasile. Nello stesso periodo mi รจ stato affidato lโultimo obiettore di coscienza rimasto, che non รจ riuscito a farmi camminare in modo adeguato, tenendomi troppo e non lasciandomi il mio necessario movimento (fino a quel momento riuscivo a camminare per un chilometro e mezzo).Nellโottobre del 2005 mi รจ comparso un edema sul gluteo destro, che con il tempo รจ diventato sempre piรน grande. In questa situazione non potevo rimanere seduto a causa del dolore e del gonfiore, dovendo stare in piedi, o sdraiato o in alternativa camminare.ย Per provare a risolvere questo problema ho effettuato delle visite fisiatriche, neurologiche e neurochirurgiche, che potessero accertare nel complesso quale origine avessero i problemi che mi stavano tormentando e le possibili soluzioni da adottare, senza che nessuno riuscisse effettivamente a capire le cause dello stesso. Ciรฒ mi ha provocato una grossa contrattura della schiena. I movimenti che prima riuscivo a compiere, seppure in modo non semplice, come per esempio girarmi nel letto, poi sono diventati sempre piรน causa di sofferenza. Questo lungo periodo di inattivitร (circa un anno e mezzo) mi ha completamente bloccato la muscolatura. Ho dovuto usare un cuscino antidecubito per attenuare la sofferenza e mi sono dovuto muovere ancora di piรน solamente in carrozzina e quindi la mia capacitร motoria, che nel frattempo si era notevolmente ridotta, รจ ulteriormente peggiorata. Dopo un ricovero in neurochirurgia nel luglio del 2007 per accertamenti, รจ stata aumentata la dose di Baclofene (che giร avevo usato fino al 1979 per diminuire la spasticitร e che avevo ripreso dopo la frattura delle vertebre lombari).ย Successivamente la Prof.ssa Squintaniย mi ha somministrato una dose crescente dello stesso farmaco. Eโ stata tentata anche una prova per mettere la pompa al Baclofene, senza esiti positivi; inoltre con lโuso di questo farmaco direttamente in colonnaย perdevo tutte le forze e non riuscivo piรน a camminare. Sono stati fatti altri tentativi di cura senza esiti positivi fino al 2010, quando a Ferrara allโospedale S. Giorgio il dottor Mario Manca ha cominciato a trattare gli ischio crurali con tossina botulinica. Poco tempo dopo nellโospedale Don Calabria di Negrar di Verona il dottor Gerardo Serra (in collaborazione con lโospedale di Ferrara) ha continuato il trattamento con tossina botulinica allโileo-psoas e al quadrato dei lombi di sinistra. Al momento le cure concordate hanno avuto qualche risultato.
La separazione da mia moglie
Questo progressivo peggioramento complessivo ha portato nel 2011 mia moglie a non riuscire piรน ad affrontare la situazione, che in questi ultimi anni si era estremamente complicata.ย Anche per lei รจ diventato sempre piรน difficile fare fronte a tutte le mie difficoltร , che erano cresciute progressivamente. Il fatto che la mia assistenza gravasse quasi completamente su di lei e che dovesse affrontare faticosamente quasi da sola la soluzione ai problemi quotidiani lโha portata ad una situazione estrema, cioรจ la richiesta della separazione.ย Questa scelta di Anamaria, che ha aggiunto sofferenza a sofferenza, รจ stata difficile da metabolizzare e ha avuto su di me delle forti ripercussioni negative. Oltre alla sofferenza emotivaย dellโabbandono, si faceva sempre piรน urgente il problema della mia assistenza, che non poteva non essere affrontata con urgenza.ย Devo a questo proposito aggiungere che la mia situazione familiare non mi permette di avere dei possibili sostegni: mia sorella ha una grave sclerosi multipla ed รจ invalida al 75% e non mi puรฒ essere sicuramente di aiuto e mia madre ha appena compiuto 80 anni e quindi non posso in questo momento contare per ovvi motivi sul loro aiuto.Nessun aiuto dalla Regione
Dal 2005 ho percepito un contributo di 1000 euro dalla Regione Veneto per pagare parzialmente unโassistente che mi aiutava nei miei bisogni quotidiani e questo aiuto mi รจ stato di grande sollievo. Dal 2005 al 2011 ho avuto una persona che mi assisteva parzialmente dal lunedรฌ al venerdรฌ, avendo comunque nello stesso tempo anche il supporto di mia moglie.ย Dal 2011 in poi, mancando il supporto di mia moglie e avendo bisogno di assistenza 24 ore su 24, hoย tentato di accedere ad ulteriori contributi straordinari della Regione Veneto per casi di particolare gravitร . Ho lottato con la Regione per quasi due anni senza ottenere il risultato che speravo. Ho avuto per un periodo due assistenti, pagandole grazie allโaiuto di amici e ad una festa per raccogliere i fondi necessari. Questa situazione non poteva durare a lungo e quindi, finiti i fondi, mi sono trovato nella condizione di pagare una sola assistente. Alcuni amici mi hanno sostenuto nelle giornate festive e nelle situazioni di emergenza o di malattia dellโassistente. Mi sono trovato comunque varie volte senza assistenza da solo a letto, senza potermi lavare o andare in bagno e rischiando di essere ricoverato in istituto. Ho cambiato varie assistenti, che duravano molto poco,ย data la notevole difficoltร e le energie anche fisiche necessarie nella mia assistenza.La fortuna di incontrare Mirela
Dal 2013 ho avuto la fortuna di incontrare Mirela, molto brava e paziente, che mi assiste tutto il giorno e anche nei giorni festivi. Anche quando ha avuto problemi di salute, conoscendo le difficoltร della mia situazione, non ha mai rinunciato ad assistermi comunque. Se non fosse stato per la sua indispensabile presenza, sarei sicuramente ricoverato in qualche istituto. Devo comunque affermare che dopo tre anni e mezzo di lavoro, nei quali si รจ concessa solo due brevi periodi di riposo, รจ anche lei arrivata ad un notevole livello di saturazione sia fisica che psichica, con il rischio di un suo reale cedimento da un momento allโaltro. Trovare un sostituto per i suoi periodi di ferie รจ stato molto difficile, (abbiamo impiegato anche dei mesi) data la difficoltร nellโimparare le tecniche per alzarmi, sedermi e nellโassistenza nei brevi spostamenti che riesco ancora a fare. Nel caso di una sua eventuale difficoltร farei fatica a trovare una persona che la sostituisca e nel breve periodo sarebbe una cosa impossibile.L’ultimo periodo
In questi anni, pur avendo trovato un beneficio con la tossina botulinica, per mantenerne parzialmente lโefficacia, i medici hanno dovuto sempre piรน aumentare la dose, arrivando ora alla soglia massima possibile e non avendone quasi piรน beneficio. Da molto tempo la contrattura a sinistra della schiena non mi permette neanche di reggere la cornetta del telefono. Cammino per pochi passi e faccio molta fatica a farmi fare tutta la doccia in piedi, nonostante continui a fare da anni e in modo continuativo fisioterapia tre volte alla settimana. Dallโautunno 2015 fare pipi da solo di notte รจ diventato sempre piรน difficile. Quando la contrattura della schiena รจ forte e arriva a prendermi anche il collo, faccio fatica a piegare le gambe per mettere il pappagallo e a fare la pipi. Di conseguenza devo chiamare anche di notte lโassistente per aiutarmi. Per cercare di affrontare questo problema ho fatto una visita neurologica, per vedere se la contrattura si potesse attenuare aumentando la doseย di Baclofene; questa soluzione non รจ stata considerata praticabile. Ho fatto in seguito una visita urologica, nella quale รจ stato accertato il buon funzionamento dei reni e della vescica. Mi รจ stato consigliato lโuso di Bettmiga 50 per ritardare lo stimolo. Grazie a questo farmaco la vescica riesce a tenere piรน a lungo e una quantitร maggiore di pipi ma se la contrattura รจ forte devo comunque chiamare lโassistente per aiutarmi a piegare le gambe. Altra soluzione proposta รจ quella dellโuso di un catetere condom.ย Questa continua perdita di autonomia mi ha creato un ulteriore disagio.ย Non riesco a stare neanche seduto in carrozzina per lunghi periodi. Devo avere la possibilitร di cambiare posizione e di sdraiarmi e ciรฒ non mi permette piรน di poter viaggiare e di poter rimanere fuori casa per una giornata intera. Da un poโ di mesi la contrattura รจ talmente forte che non mi permette neanche di alzare il braccio per mangiare da solo e devo essere imboccato. Ho inoltre dei problemi crescenti anche nellโandare di corpo; i miei addominali sono sempre piรน deboli e quindi non sono autonomo neanche in questa operazione, nella quale devo essere completamente assistito.La scelta della morte assistita
Questo mio progressivo peggioramento fisico mi rende comunque difficile immaginare il resto della mia vita in modo minimamente soddisfacente, essendo la sofferenza fisica e il dolore diventati per me insostenibili e la non autosufficienza diventata per me insopportabile. Sono arrivato quindi ad immaginare questa scelta, cioรจ la richiesta di accompagnamento alla morte volontaria, che รจ il frutto di una lunghissima riflessione.ย ย Eโ infatti una scelta che sto meditando da molto tempo e alla quale sono giunto progressivamente ma in modo irreversibile. Io sono stato e sono ancora convinto che la vita sia bella e sia giusto goderla in tutti i suoi vari aspetti, sia quelli positivi che quelli negativi. Questo รจ esattamente quello che ho fatto sempre nonostante lโincidente che ho avuto e le difficoltร di tutti i tipi che questo mi ha creato. Non ho mai rinunciato a niente di tutto quello che potevo fare, nonostante gli ostacoli che ho trovato e che spesso grazie alla mia forza di volontร e allโaiuto delle persone che mi sono state vicine e mi hanno voluto bene sono riuscito ad affrontare. Credo in questo momento che la qualitร della mia vita sia scesa sotto la soglia dellโaccettabilitร e penso che non valga piรน la pena di essere vissuta. Credo che sia giusto fare questa scelta prima di trovarmi nel giro di poco tempo a vivere in un istituto e come un vegetale, non potendo nemmeno vedere, cosa che sarebbe per me intollerabile. Proprio perchรฉ amo la vita credo che adesso sia giusto rinunciare ad essa vista la sofferenza gratuita sia fisica che spirituale che stanno progressivamente crescendo senza possibilitร di revisione o di risoluzione positiva.Qualcuno ha provato a convincermi che questa scelta poteva essere rimandata, che cโera ancora tempo. Li ringrazio per questo tentativo e per essermi stati vicini, ma il mio tempo รจ terminato.ย Il muro contro il quale ho continuato per anni a battermi รจ piรน alto che mai e continua a negarmi il diritto ad una assistenza adeguata.ย Anche Mirella, dopo quattro anni con me, non ce lโha piรน fatta a seguirmi quotidianamente e quindi, dallo scorso giugno, ho dovuto cercare assistenza mettendo degli avvisi su siti di annunci in rete. Non รจ facile, perรฒ, trovare personale adeguato alla mia situazione. Devโessere in grado di aiutarmi nelle incombenze quotidiane, alzarmi, vestirmi, lavarmi, sostenermi, prendersi cura anche della casa. Deve avere la patente, per accompagnarmi. Deve saper usare il computer, che, essendo cieco e non potendo utilizzare le mani, non riesco ad usare autonomamente. Deve essere disponibile 24 ore al giorno. Non รจ stato tuttavia possibile sostituire Mirella. Le persone disponibili e adeguate, di fronte al carico di lavoro, di fronte alla mancanza di giorni liberi, hanno rinunciato. Ho cosรฌ trovato soltanto personale improvvisato, che provava a fare il lavoro di cura senza preparazione e dedizione adeguate, pensando che potesse ridursi a piazzare il paziente davanti a un televisore o a metterlo a letto dandogli unโocchiata ogni tanto. Per non dire di peggio, di chi pensava di approfittarsene credendo di poter giocare con sentimenti, desideri, bisogni della persona.
Nuova richiesta alla Regione
Se, dopo la separazione da mia moglie, avessi avuto la possibilitร di giovarmi di due persone qualificate e motivate, soprattutto in questi ultimi sei anni, la mia vita sarebbe stata un poโ piรน facile e dignitosa.ย Essendo impegnato nel movimento per la โVita Indipendenteโ, che chiede per le persone con grave disabilitร il diritto a unโassistenza completa e autogestita e finanziata con un fondo apposito dalla Regione, mi sono rivolto agli uffici competenti e, al tempo stesso, ho fatto presente la mia nuova situazione ai servizi sociali e al sindaco del mio Comune (Fiesso dโArtico, in provincia di Venezia). Ho anche sollecitato direttamente in particolare lโassessore regionale che si occupava allora di questi problemi. Eโ venuto a farmi visita, una volta, dopo molte mie insistenze e proteste per le mancate risposte, ma non รจ bastato. Non ha capito la mia situazione, che รจ la situazione di tanti e tante come me, a nome dei e delle quali penso di parlare.Dopo la visita dellโassessore il mio Comune ha presentato alla Regione la richiesta di accedere ai fondi straordinari appositi previsti dallaย dgr 1177/2011. La Commissione di valutazione regionale, perรฒ, per ben due volte ha risposto picche, ha ritenuto non idoneo il progetto presentato dal mio Comune a sostegno del sottoscritto, nonostante le valutazioni e i pareri favorevoli dellโULSS, dellโassistente sociale e del Comune stesso. Avrei potuto fare ricorso al TAR, ma ormai ero deluso, stanco, sfinito dalle mille quotidiane difficoltร , di fronte a tanta incomprensione, per altro mai decentemente argomentata.
Perchรฉ รจ cosรฌ difficile capire i bisogni di tante persone in situazione di gravitร , perchรฉ questa diffidenza degli amministratori, questo nascondersi sempre dietro lโalibi delle ristrettezze finanziarie, anche quando basterebbe poco, in fondo, per dare piรน respiro, lenimento, dignitร ?ย Domande che spero possano trovare risposta al piรน presto affinchรฉ tante altre persone con grave disabilitร possano usufruire dellโassistenza personale e di un reddito per vivere libere, con dignitร , evitando lโabbandono o il ricovero definitivo in qualche istituto. A questo fine รจ necessario alzare la soglia massima relativa allโImpegnativa di Cura Domiciliare e Fisica oggi fissata a 1000 euro, ferma al 2004 e quindi anacronistica e del tutto insufficiente per assicurare le collaborazioni indispensabili. Magari a qualcuno potrebbero bastarne anche meno, ma per altri ne servono certamente molti di piรน, come nel mio caso. Quindi tale soglia va modificata, resa maggiore e piรน elastica.Le mie battaglie
Sono piรน di quarantโanni che mi batto per queste cose. Mi sono impegnato a fondo nella rete che lotta per la โVita Indipendenteโ, un movimento di associazioni, gruppi, famiglie, persone che affermano il diritto a una vita dignitosa delle persone con grave disabilitร avendo come controparti Comuni, Regioni, lo Stato, le Ulss, ottenendo a volte risultati importanti anche se siamo ancora ben lontani da quanto sarebbe necessario e da quanto in altri paesi, specie nel nord Europa, si รจ giร consolidato. Ho anche trovato la forza dโanimo e la forza fisica di candidarmi e di fare il consigliere comunale a Mira, nei primi anni โ90, per dare una forma anche istituzionale al mio impegno politico per i diritti e per lโambiente. Ho infatti condiviso con i Verdi le grandi battaglie globali in difesa dellโambiente e dei beni comuni, per la pace, contro gli ogm e sui mutamenti climatici, in difesa degli altri animali (anche attraverso la scelta vegetariana) e le battaglie locali in difesa del mio territorio e delle persone piรน deboli. Mi sono sforzato di partecipare a riunioni, iniziative pubbliche, manifestazioni o tramite i media e in rete, con tutti coloro che credono in queste cose, che potrebbero magari mettersi finalmente insieme per avere piรน forza. Siamo in un momento di rischi e trasformazioni epocali: la crisi climatica, la crisi ecologica, che tra lโaltro causano o accentuano i fenomeni migratori, con grandi masse che cercano una vita migliore. Eโ necessario cambiare i modelli di sviluppo, ingiusti, dissipativi e inquinanti, giungere a una riconversione ecologica delle economie e dei sistemi produttivi, rigenerare il pianeta, renderlo piรน equilibrato e giusto, accogliente. Questa รจ la mia speranza politica, che rilancio e che vorrei trovasse tante altre persone che se ne fanno carico anche dopo di me, nel momento in cui ho smesso di sperare che nella mia vita personale ci possano essere miglioramenti in grado di farmela ritenere di nuovo irrinunciabile.Testamento biologico e legge sul fine vita
Per questo, il mio impegno estremo, il mio appello, รจ adesso in favore di una legge sul โtestamento biologicoโ e sul โfine vitaโ di cui si parla da tanto, che ha mosso qualche passo in Parlamento, ma che non si giunge ancora a mettere in dirittura dโarrivo.ย In altri paesi รจ da tempo una possibilitร garantita. Vorrei che, finalmente, lo fosse anche in Italia. Questa mia volontร , e questa mia scelta, non sono in contraddizione con la lotta per una vita indipendente da garantire comunque, anzi. Vi sono situazioni che, infine, evolvono inesorabilmente verso lโinsostenibilitร . Sono convinto che, se avessi potuto usufruire di assistenza adeguata, come ho giร detto, avrei vissuto meglio la mia vita, soprattutto questi ultimi anni, e forse avrei magari rinviato di un poโ la scelta di mettere volontariamente fine alle mie sofferenze. Ma questa scelta lโavrei compiuta comunque, data la mia condizione fisica che continua progressivamente a peggiorare e le sue prospettive. Avrei perรฒ voluto che fosse il mio Paese, lโItalia, a garantirmi la possibilitร di morire dignitosamente, senza dolore, accompagnato con serenitร per quanto possibile. Invece devo cercare altrove questa ultima possibilitร . Non lo trovo giusto.ย Il mio appello รจ che si approvi al piรน presto una buona legge sullโaccompagnamento alla morte volontaria (ad esempio, come accade in Svizzera), perchรฉ fino allโultimo la vita va rispettata e garantita nella sua dignitร .ยE’ arrivato il momento.
Ora รจ arrivato il momento. Porto con me lโamore che ho ricevuto e lascio questo scritto augurandomi che possa scuotere un poโ di coscienzeย ed essere di aiuto alle tante persone che stanno affrontando ogni giorno un vero e proprio calvario.Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini e che proseguiranno la battaglia per il diritto ad una vita degna di essere vissuta e per un mondo piรน sano, pulito e giusto.