ROMA – Mettete un lucchetto ai lucchetti dell’amore! La stucchevole moda dilaga ormai senza più argini, l’invasione ha raggiunto anche il Ponte di Rialto. A Venezia, città di innamorati per definizione (e già questo deprime qualsivoglia autenticità di sentimento) i famigerati lucchetti erano già stati appesi al Ponte dell’Accademia e sugli Scalzi. Dall’inizio di quest’estate, favoriti dal calar delle tenebre, i lucchettari dell’amore sono riusciti, notte dopo notte, a deturpare uno dei più famosi ponti del mondo.
E’ una mania, una disgrazia peggiore delle cavallette, con l’aggravante del sentimentalismo più retrivo come giustificazione. Serve una moratoria sui lucchetti. Francesco Merlo su Repubblica è forse il più intransigente, fino al punto di invocare la galera: il reato c’è ed è grave, “danneggiamento aggravato” (art. 65, comma 2). “E’ tempo di elaborare una strategia di difesa nazionale delle città d’arte”, sostiene Merlo, che affiderebbe volentieri lucchettari, graffitari et similia alla polizia perché “i muri e i ponti d’Italia non sono stati edificati per depositarvi le deiezioni sentimentali spacciate per democrazia dell’anima”.
Tutto cominciò da un libro di Federico Moccia, l’autore prediletto dalla “gioventù scapigliata” di Roma, folgorata più dall’amour pret-a-porter del filosofo giovanilista dei Parioli che con i turbamenti di un giovane Werther. Che si sarebbe ucciso, va da sé, pur di non alterare con un piccolo segno, la venerabilità di un’opera d’arte o di una testimonianza storica. Dunque, l’untore Moccia propagò l’epidemia, che dopo aver trovato terreno fertile in quel di Ponte Milvio, allignò indisturbata a Ponte Vecchio, al Lungomare Caracciolo, a Palermo, a Bari, a Verona. Fino a diventare un marchio non registrato del made in Italy nel mondo. E’ ora di dire basta. La pensa così anche Moccia, s’è forse pentito? Manco per niente: “Il lucchetto è un simbolo d’amore, una ragione d’orgoglio, i turisti vanno a Ponte Milvio anche per questo”. Forse ha ragione lui, visto che un grappolo di lucchetti è stato avvistato sulla Grande Muraglia cinese. Attenzione però: lì se ti beccano, altro che amore…
