VENEZIA, 3 NOV – Il referto del Dna che ha portato alla conferma che il cadavere ritrovato il 6 ottobre nel vicentino era proprio quello di Lucia Manca, la bancaria di 52 anni scomparsa di casa il 7 luglio scorso a Marcon (Venezia), e' stato consegnato dal Ris di Parma ai carabinieri di Vicenza, che poi l'hanno recapitato alle procure di Vicenza e Venezia.
Il Ris ha lavorato per le comparazioni su un dente della donna e sulla struttura ossea e su pezzettino di pelle del cadavere ritrovato a Cogollo del Cengio (Vicenza). I reperti biologici sono stati comparati poi con uno spazzolino da denti appartenuto alla veneziana scomparsa.
Gli accertamenti del Ris non hanno ancora stabilito come la donna sia morta, escludendo comunque tracce di traumi o armi da taglio. Rimane ancora da chiarire anche da quanto tempo il cadavere si trovava nella radura a Cogollo del Cengio. Su questo fronte sta ancora lavorando l'entomologo.
Nei prossimi giorni i carabinieri di Vicenza consegneranno agli inquirenti veneziani un cassonetto che era stato posto sotto sequestro il 6 ottobre scorso, dopo la scoperta del cadavere da parte della guardia forestale. Gli investigatori non escludono che possa essere stato gettato inavvertitamente nel contenitore, oltre a ramaglie a foglie, anche qualche oggetto appartenuto alla vittima, raccolto senza saperlo durante la pulizia della zona.
Non e' escluso che la competenza sulla vicenda sia della procura veneziana che, dopo la denuncia di scomparsa di Lucia Manca da parte del marito, con il quale ci sarebbero stati forti momenti di crisi, sta procedendo per sequestro di persona; un reato ben piu' grave da quello di occultamento di cadavere per il quale stava lavorando la magistratura vicentina dopo il ritrovamento dei resti di una persona in quel momento senza identita'.