ROMA – Grazia Letizia Veronese, vedova di Lucio Battisti, combatte da anni con qualsiasi tentativo di “mercificazione a scopo di lucro” dell’ opera del marito. Come racconta Mario Gerevini sul Corriere della Sera, i veti emergono ora da una causa tra la vedova Battisti e Mogol, il paroliere del grande artista. Spiega Gianni Morandi al tribunale di Milano, dove si dibatte la causa:
“Ricordo che mi telefonò chiedendomi di non usare più le immagini del marito, andate in onda mentre veniva eseguita la canzone Pensieri e Parole e di non eseguire canzoni del suo repertorio. Mi chiamò dopo la trasmissione e mi rimproverò, intimandomi di non farlo più”.
Pupo invece ha utilizzato la melodia del brano “Ancora tu” durante un’ altra trasmissione Rai.
“Mentre aspettavo un aereo mi telefonò la signora Veronese (…) Diceva che non mi dovevo permettere più di fare cose del genere, che avrei dovuto interrompere la messa in onda del promo. Cercai di spiegare la perfetta legittimità di quanto andato in onda”.
Mogol, l’ ha portata in tribunale insieme alla società Acqua Azzurra (controllata e governata dalla signora Veronese, con il paroliere socio al 9%), ottenendo quest’ estate, in attesa dell’ appello, 2,6 milioni di risarcimento a carico della società, detentrice dei diritti.
Dopo anni di totale silenzio pubblico, la signora Battisti si batte contro l’uso a scopo di lucro dei capolavori del marito.
“Lucio Battisti non avrebbe mai consentito che una sua composizione fosse accostata a una casa automobilistica (Fiat), a un’ impresa produttrice di pasta alimentare (Barilla) ovvero, peggio ancora, ad una banca (e che banca: Monte dei Paschi di Siena)”.