BOLOGNA – Marco Alemanno, per otto anni compagno di Lucio Dalla, è stato sfrattato dall’appartamento che divideva con il cantautore. Lo scrive Il Fatto Quotidiano.
“Ci dispiace, ma sarebbe meglio che lasciasse la casa. Dobbiamo pagare le spese di successione. Comprendiamo l’affetto, l’amore, i legami. Ma la legge dice che il palazzo di via D’Azeglio 18 è nostra proprietà”, avrebbero scritto gli eredi di Dalla ad Alemanno secondo quanto riporta il Fatto.
Proprio quegli eredi si ritrovarono milionari all’improvviso. Dalla non aveva fatto testamento. Con i parenti aveva pochi rapporti. Scrive il Fatto Quotidiano che aveva pensato a fare una Fondazione, ma il pensiero della morte lo terrorizzava, e preferì posticiparlo.
Non pensò ad organizzare quel che avrebbe lasciato nella sua Bologna, la casa in via D’Azeglio, oltre duemila metri quadrati con 436 quadri. E 6 terreni e 3 fabbricati in provincia di Catania, uno studio di registrazione e una casa alle isole Tremiti, diversi terreni in Abruzzo, una villa alle pendici dell’Etna, un appartamento a Urbino, una barca. Un patrimonio da cento milioni di euro, di cui ad Alemanno non è andato nulla.
Arrivò prima la morte, in Svizzera, nel marzo di due anni fa. Anche allora Marco e Lucio erano insieme. Adesso Marco è solo.