BOLOGNA – In prima battuta c’è l’appartamento da 2mila metri quadri in via D’Azeglio, a Bologna. Poi ci sono la casa all’Etna, i due appartamenti alle Tremiti e nelle Marche. Ci sono le opere di Mimmo Paladino, Ontani, Aspertini. Anche un Klimt da 3 milioni. Il patrimonio di Lucio Dalla, solo di immobili, arriva a circa 18 milioni secondo i conti del Sole 24 Ore. Il Fatto Quotidiano poi parla anche di uno yacht da 22 metri con a bordo piccoli tesori, ovvero alcuni cimeli del transatlantico Rex. Infine ci sono due società, la Assistime e la Pressing Line, con un capitale sociale di qualche milione di euro. Senza contare i milioni dai diritti d’autore, non quantificabili perché la Siae è particolarmente rigida sul fronte privacy.
Questo, a grandi linee, il patrimonio del cantante scomparso l’1 marzo scorso. Ancora non è chiaro a chi andrà, mentre il sito Dagospia rilancia un’ipotesi, forse solo gossip o magari qualcosa di più fondato. Pare che il padre naturale di Dalla fosse un notabile di San Giovanni Rotondo, Francesco Morcaldi. Amico intimo, riferisce Dagospia, di Padre Pio. Il cantante però ha sempre detto di essere rimasto orfano di padre a soli sette anni.