Luigi Scaglione, consigliere regionale della Basilicata, nominato dal pentito Antonio Cossidente: “Fango puzzolente”

Luigi Scaglione, consigliere regionale lucano, nominato dal pentito Antonio Cossidente, nell’ambito di una inchiesta sui presunti rapporti tra malavita e politica, ha scritto a Blitzquotdiano questa nota:

Conosco bene il “mestiere” di giornalista per essere io stesso protagonista del mondo dell’informazione e conosco, credo altrettanto bene, il ruolo del politico per esserne pro-tempore attore, non di prima fila, della stagione lucana e comprendo bene quello che può esserci dietro un metodo o la scelta di mettere in campo processi mediatici dove il fango più lo impasti e più finisce per far puzzare di sporco tutto quello che inonda: e i titoli tendenziosi ne sono lo specchio fedele.

Quello che non comprendo, ma immagino bene il perchè, è la ragione per la quale si tende a mescolare le carte, le storie, le situazioni, a costruire cioè intrecci maleodoranti dando credito ad ipotesi ardite fotocopiate da atti giudiziari, senza tenere conto della realtà processuale o dei fatti che emergono e stanno emergendo laddove, cioè nelle aule giudiziarie, si deve tenere il confronto tra le parti, facendo così assurgere a livello nazionale, beghe locali.

Non ho da ribattere al fango che inopinatamente e senza diritto di replica si versa addosso alle persone, me per primo, coinvolgendo le istituzioni e i partiti e ribadisco quello che ho già detto dieci giorni fa: sono sempre stato rigoroso con me stesso nelle scelte di vita anche quando ho ammesso di essermi fatto prendere la mano dalla passione del calcio e discusso, non in un covo segreto ma in uno studio di un ragioniere, aspetti che un minuto dopo non hanno trovato alcun seguito (quale stadio, quale società, quale ritorno occulto? Contano i fatti).

Capisco dunque, ed è semplice farlo comprendere, perchè il presunto pentito trovi facile accusare de relato, fors’anche su sollecitazione altrui e imbastire storie di schifezze fondate sulla presunta cessione di un po’ di “bianca”.

Basterebbe leggere gli atti per capire il perchè anche di tale accusa assurda e nel mio caso, bastarda persecuzione; basterebbe anche leggere gli atti ultimissimi e non trovare in nessun caso il nome del politico coinvolto.

Ma tutto questo non fa gioco ai professionisti del rimescolamento di carte, del gossip e del fango puzzolente, compreso di chi a livello locale si gioca le sue carte sparando alto e nel mucchio.

Ai miei legali, gli avvocati Morlino e Pisati, il compito di proseguire nelle azioni legali a qualsiasi livello, anche e non solo nei confronti di qualche zelante cronista locale, con richiesta di danni patrimoniali, e con la ferma idea che ove dovessi ricevere risarcimenti saranno devoluti in beneficenza come il mio spirito di sofferenza e sopportazione cristiana mi sta da oltre un anno ispirando a fare.

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Marco Benedetto