VARESE – Salvatore D'Aleo, pregiudicato legato alle estorsioni e alla mafia, era scomparso il 2 ottobre del 2008. Alcuni testimoni lo avevano visto in un bar a Busto Arsizio con altri due pregiudicati. Poi di lui si erano perse le tracce. Ieri sera, 5 luglio, è stato fermato proprio uno dei due, Emanuele Italiano, 60 anni, accusato di essere l'esecutore materiale del delitto.
Il caso di lupara bianca, seguito anche dalla trasmissione 'Chi l'ha visto?', è arrivato alla svolta grazie alle rivelazioni del collaboratore di giustizia Rosario Vizzini, il capo di un'organizzazione legata a Cosa Nostra sgominata dalla Squadra mobile di Varese nel marzo del 2011, con il ritrovamento dei resti della vittima, nelle settimane scorse, in una zona boschiva nei pressi del canale Villoresi a Vizzola Ticino, nel Varesotto e con il fermo, ieri sera, del presunto killer, Emanuele Italiano, originario di Gela (Caltanissetta) portato nel carcere di Busto Arsizio.
Si sarebbe trattato di un regolamento di conti all'interno di un'organizzazione criminale radicata sul territorio di Busto Arsizio e legata alle cosche gelesi dei Rinzivillo-Emmanuello.
Secondo quanto ha raccontato il pentito, D'Aleo sarebbe stato ucciso perché avrebbe fatto delle estorsioni nel Varesotto spendendo il nome dei boss e perché, una volta emarginato dal gruppo, avrebbe minacciato di vendicarsi.
Italiano lo avrebbe freddato nei boschi di Vizzola Ticino sparandogli due colpi di pistola alla testa, mentre era presente anche Fabio Nicastro, un membro dell'organizzazione gia' agli arresti e la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti.
''Si sono presentati a casa mia e mi hanno chiesto di aiutarli a seppellire il corpo – ha spiegato Vizzini agli investigatori, come riportano i verbali delle deposizioni – era mio dovere aiutarli, perché siamo uomini d'onore''. Il cadavere è stato quindi fatto sparire, e i familiari della vittima il giorno seguente hanno denunciato la scomparsa.
Fino al ritrovamento, al termine delle indagini coordinate dalla Dda di Milano. Italiano dovra' rispondere di omicidio, associazione a delinquere di stampo mafioso, occultamento di cadavere e porto abusivo di arma da fuoco.
