Lusi, Rutelli ai pm: "Acquisti per il suo tornaconto"

ROMA, 3 APR – Gli acquisti di beni effettuati dall’ex tesoriere Dl Luigi Lusi sono stati fatti ”per proprio esclusivo tornaconto personale, fuori di ogni mandato, a totale insaputa del gruppo dirigente della Margherita, e con modalità accuratamente nascoste rispetto alla contabilità ufficiale”. Lo ha detto ai pm Francesco Rutelli ascoltato ieri.

Rutelli ha illustrato l”assoluta autonomia giuridica, statutaria e politica del tesoriere, e i motivi per i quali egli avesse conquistato un tale mandato amministrativo riscuotendo tanto ampia fiducia”. Inoltre ha sottolineato ” la discrezionalità operativa del tesoriere”. Al verbale e’ allegata anche una lettera del Consiglio Superiore della Magistratura ”attestante la nomina di Lusi a vice-Pretore onorario presso la Pretura di Velletri sino al 2000, quando fu nominato tesoriere della campagna elettorale dell’Ulivo”. Nell’audizione Rutelli ha motivato ”sia la piena legittimità del finanziamento di attività politiche proprie della gestione caratteristica di ogni partito politico, proposte da lui stesso come da ogni altro esponente della Margherita”. Ha ricordato anche che ”le cariche degli organi del partito – il Presidente, come il tesoriere e le altre – erano assegnate a titolo gratuito” e ha illustrato i criteri adottati dall’Assemblea Federale per definire il recesso dei membri del partito approdati a formazioni concorrenti elettorali della Margherita.

Rutelli ha informato i magistrati dello stato di avanzamento della duediligence sui bilanci del partito. ”Scaturiscano -ha detto- elementi attestanti un sistema assai sofisticato di falsificazione e travisamento delle attività contabili, che solo dopo settimane di incroci tra costi, fatture e bonifici sta emergendo”.

Rutelli ai pm di Roma ha ribadito ”l’assoluta determinazione dei dirigenti della Margherita a recuperare tutto il maltolto e destinarlo a finalita’ pubbliche di interesse generale: la villa di Genzano, in particolare, per ospitare attivita’ sociali per persone svantaggiate, affidandole a un ente pubblico”.

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Elisa D'Alto