Madonna di Montallegro: rubati soldi e ori ma non icona simbolo di Rapallo

Madonna di Montallegro: rubata l’icona simbolo di Rapallo

ROMA – Madonna di Montallegro: rubata, ma non proprio, la icona simbolo di Rapallo. In realtà sono spariti solo i soldi delle elemosine e oggetti in oro. Furto nella notte nel Santuario di Nostra Signora di Montallegro di Rapallo. I ladri si sono introdotti nel luogo di culto portando via vari oggetti. Sembrava fosse sparito anche il celebre quadretto della Madonna di Montallegro, icona simbolo della città del Tigullio, attorno al quale la comunità religiosa e cittadina si stringe in preghiera. Poi l’allarme è rientrato.

La leggenda legata all’icona racconta che questa sia stata donata dalla vergine a un contadino del luogo nel 1557 e che una volta custodita nel santuario sia praticamente impossibile farla uscire: si dice che tutte le volte che qualcuno ha provato a rubarla, questa riappare al suo posto dopo breve tempo. Sul posto le forze dell’ordine e il vescovo diocesano mons. Alberto Tanasini. Non è escluso che il furto sia riconducibile a una profanazione di carattere blasfemo visto che le ostie custodite nel tabernacolo sono state gettate a terra.

Secondo la tradizione locale la Vergine apparve nel primo pomeriggio di venerdì 2 luglio 1557 al contadino Giovanni Chichizola, originario di San Giacomo di Canevale, frazione del comune fontanino di Coreglia Ligure, di ritorno dal mercato ortofrutticolo di Genova. Giunto nell’entroterra rapallese, nelle proprietà boschive della famiglia di fazione ghibellina Della Torre, all’altezza del monte Letho (conosciuto dai locali come “monte di morte” o “della morte” a causa delle numerose scorribande dei briganti), l’uomo – affaticato dal lungo viaggio a piedi e stremato dal caldo – si addormentò nei pressi di uno sperone di roccia.

All’improvviso, fu destato da un bagliore: al contadino apparve una “dama vestita d’azzurro e bianco e dall’aspetto grazioso e gentile”, come testualmente riportò in seguito ai primi popolani e alle autorità civili e religiose accorsi sul monte. La donna pronunziò solo poche parole, che per la comunità cristiana rapallese risuonano ancora vive: « Va’ e di’ ai Rapallesi che io voglio essere onorata qui »

Per dar prova della “miracolosa apparizione”, la Madonna lasciò in dono al contadino un quadretto di arte bizantina raffigurante la

(il Transito di Maria Santissima), da donare alla comunità rapallese. Dopo l’improvvisa scomparsa della “Bella Signora”, sulla stessa roccia in cui era avvenuta l’apparizione cominciò inoltre a sgorgare acqua fresca e pura. (Wikipedia)

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Warsamé Dini Casali