PALERMO, 31 MAG – Un nuovo ordine di custodia cautelare in carcere, stavolta per detenzione e porto di materiale esplosivo, e' stato notificato a Massimo Ciancimino, gia' in carcere per calunnia ai danni dell'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro. Il provvedimento e' stato emesso dal gip di Palermo Fernando Sestito su richiesta dei pm della dda Nino Di Matteo, Paolo Guido e Lia Sava e dell'aggiunto Antonio Ingroia. La vicenda e' relativa al ritrovamento, nel giardino della casa del figlio dell'ex sindaco, di 13 candelotti di dinamite, 21 detonatori e spezzoni di miccia. E' stato lo stesso Ciancimino, durante l'interrogatorio che ha seguito il suo arresto, avvenuto ad aprile, a indicare agli inquirenti il luogo in cui aveva seppellito l'esplosivo. Il testimone della trattativa tra Stato e mafia ha anche rivelato che la dinamite gli sarebbe stata consegnata da un uomo una settimana prima di finire in carcere insieme a un biglietto di minacce di cui, pero', Ciancimino si sarebbe disfatto. Il detenuto ha anche raccontato di avere dato parte dei candelotti a un amico perche' se ne disfacesse, dicendogli di non farne parola perche' non voleva allarmare i familiari e perche' temeva che si sarebbe detto che se li era messi da solo. Il racconto di Ciancimino, pero', non coincide in piu' punti con quello dell'amico che, per suo conto, avrebbe eliminato la dinamite. Il teste dice che i candelotti sarebbero stati buttati in mare, l'altra persona coinvolta, che e' indagata per lo stesso reato, sostiene di averli messi in un cassonetto dei rifiuti vicino all'abitazione. Ciancimino sara' ora sottoposto all'interrogatorio di garanzia da parte del gip che, nel disporre la nuova misura cautelare, ha sostenuto che il testimone aveva la piena ed esclusiva disponibilita' del materiale custodito ed era a conoscenza della sua natura tanto da essere preoccupato e da incaricare l'amico di disfarsene. .</p>
