L’accusa di aver fatto da interfaccia tra politica e mafia «è offensiva oltre che demenziale» ed è «un collegamento fantasioso nato dalla mente non equilibrata di qualcuno». È quanto afferma in un’intervista al Corriere della Sera riportata dall’Ansa, il senatore Pdl Marcello dell’Utri a proposito delle rivelazioni fatte dal pentito Gaspare Spatuzza ascoltato dai magistrati di Firenze.
Alla domanda se intenda riferirsi al pentito o ai magistrati, Dell’Utri replica: «Faccia lei. Non lo so» e bolla come «un’altra invenzione» il tema delle trattative con la mafia. A proposito del reato di concorso esterno in associazione mafiosa per il quale Dell’Utri è stato condannato in primo grado a 9 anni, il senatore Pdl spiega che non si intende abolirlo ma «solo regolarlo».
«Non è un reato – spiega -, c’è solo nella giurisprudenza. È abnorme, viene usato come la lesa maestà: per condannare gli innocenti. Non lo posso fare io, ma è giusto decidere: se c’è si regoli, oppure si abolisca».

