ROMA – Le stragi del 1993 vennero chieste a Leoluca Bagarella da Silvio Berlusconi e da Marcello dell'Utri tramite Vittorio Mangano. Lo racconto' nel 2000 il pentito Giuseppe Monticciolo al pm Gabriele Chelazzi, riferendo quanto gli avrebbe detto Bagarella.
Il documento e' ora a disposizione delle parti di alcuni procedimenti di mafia. Mangano avrebbe indicato a Bagarella ''gli attentati che voleva fatto Silvio Berlusconi e Marcello dell'Utri'' e gli obiettivi: ''Non sapevo nemmeno che fossero gli Uffizi, si figuri Bagarella''.
Oltre a Chelazzi, l'interrogatorio venne tenuto dai pm della Dda di Palermo Pietro Grasso e Vittorio Teresi.
Dopo l'attentato a Maurizio Costanzo, ''Marcello dell'Utri – racconta Monticciolo – dice che ha mandato a dire (sempre detto, va bene, da Bagarella) che si dovevano fare… Dice: 'Allora, visto che sapete fare…visto che sapete arrivare a Costanzo', perche' Costanzo non ce lo ha indicato nessuno per fargli l'attentato, dice 'allora sapete arrivare anche a fare qualcos'altro, per esempio la strage degli Uffizi e via dicendo'. E da li' Bagarella ordino'. Perche' poi ne parlo' direttamente davanti a me con Giovanni Brusca''. Ascoltato in aula a Firenze nel maggio 2011, ricostruendo la stagione stragista, Brusca ha invece detto che a Berlusconi venne fatto una sorta di ultimatum: o scendi a patti o le bombe continuano.
Interrogando Monticciolo, nel 2000 il pm Chelazzi domanda se vennero richiesti ''un numero definito di attentati'' ricordando quelli avvenuti agli Uffizi, Roma e Milano. ''Sono stati richiesti – risponde Monticciolo – di volta in volta. Poi la discussione come andavano e come non andavano lo sapevano solo Brusca e Bagarella''.
A Chelazzi che vuol sapere perche' il 'referente esterno' avrebbe chiesto gli attentati, Monticciolo risponde che si sarebbe pensato che dietro c'erano ''cose manipolate dello Stato''. ''E questo in che modo poteva poi favorire questo risultato finale? ''Eh – risponde Monticciolo – questo non lo so''.