La Direzione investigativa antimafia ha passato al setaccio abitazioni di Massimo Ciancimino, il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, che sta rendendo dichiarazioni sulla trattativa tra Stato e mafia.
Al setaccio degli investigatori ci sarebbero le case di Palermo, Bologna, Cortina e Roma di proprieta’ del testimone e alcuni immobili intestati ai familiari di Ciancimino come la moglie, la madre, la sorella e il fratello. In particolare i pm cercherebbero documenti utili all’identificazione del misterioso signor Franco, l’agente dei Servizi che avrebbe partecipato alla trattativa di cui il teste ha lungamente parlato. Lo 007 non e’ stato ancora identificato.
Secondo quanto appreso dall’Ansa nel corso della perquisizione effettuata a casa della sorella di Ciancimino, Luciana, sarebbero stati trovati documenti autografi dell’ex sindaco in cui si fa riferimento agli imprenditori mafiosi palermitani Franco Bonura e Nino Buscemi. Nei manoscritti sarebbero contenuti anche i nomi del senatore del Pdl Marcello Dell’Utri e del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Ciancimino, durante il processo al generale dell’Arma Mario Mori, aveva raccontato di avere appreso dal padre che capitali della societa’ Lurano, intestata ai due imprenditori, sarebbero confluiti in aziende del Nord, collegate al gruppo Fininvest. La perquisizione è stata disposta nell’ambito dell’inchiesta sulla strage mafiosa del ’92, in cui venne ucciso il giudice Borsellino, riaperta un anno fa dalla Procura nissena che cerca di fare luce sul presunto coinvolgimento di pezzi dei Servizi nell’eccidio. La notizia delle perquisizioni è stata anticipata dal sito de L’Espresso.