Un magistrato parmigiano, Luciano Padula, in servizio come sostituto procuratore al Tribunale di Reggio Emilia è stato denunciato dai vigili urbani di Modena per guida in stato di ebrezza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale a seguito di un controllo stradale avvenuto a Carpi l’altra notte.
Fermato a bordo della propria Bmw alla periferia della città attorno all’una e mezza di notte, mentre tornava da un maneggio, l’uomo si sarebbe inizialmente rifiutato di sottoporrsi all’alcol test (reclamando il suo avvocato) per poi sottoporsi alla verifica con esito positivo.
A quel punto, secondo una prima ricostruzione, il magistrato avrebbe dato in escandescenze, aggredendo verbalmente e spintonando i due agenti (un uomo e una donna). La tensione, già alta, si è tutt’altro che spenta al comando della municipale con urla e mani alzate.
Padula telefona ad alcuni colleghi del tribunale di Reggio e ad alcuni funzionari della questura, cercando di dimostrare agli agenti della municipale che si trovano di fronte a un sostituto procuratore. La tensione sale, tanto che dalle parole si arriva alle botte.
Padula, tramite il suo legale, sostiene di non aver aggredito nessuno, mentre la municipale di Carpi conferma che il magistrato ha invece aggredito due agenti che tentavano di ammanettarlo per bloccare la sua reazione. Un chiarimento potrebbe arrivare dai filmati delle telecamere a circuito interno. Di certo, al momento, ci sono i referti medici.
Padula, dopo aver lasciato il comando, si presenta all’ospedale e viene medicato e dimesso con una prognosi di sette giorni. Al pronto soccorso si presentano anche i vigili che lo hanno bloccato. Anche loro, dopo essere stati medicati vengono dimessi con prognosi di pochi giorni.
L’episodio rischia adesso di costare caro al sostituto procuratore con possibili misure disciplinari. Secondo il legale di Padula, Giulio Garuti, il tasso alcolemico è risultato positivo per l’interazione di un farmaco e non c’è stata alcuna resistenza da parte del suo assistito: “Tutti i dubbi saranno al più presto fugati nelle opporrtune sedi”.