Una situazione in apparenza del tutto normale. Famiglie che a guardarle dal di fuori sembrano condurre una vita tranquilla, senza troppe difficoltà, con una bella casa e una macchina. Famiglie medio-borghesi, in pratica, come tante ce ne sono in Italia. La crisi si fa sentire, è vero, ma alla fine, con qualche piccolo sacrificio, eliminando il superfluo, si tira avanti dignitosamente. Almeno questo è quello che accade di solito. O forse no. Perché poi all’improvviso l’illusione di un’Italia che affronta la crisi economica con filosofia, quasi con il sorriso sulle labbra, svanisce davanti a drammi come quello di ieri 15 aprile a Magliano dei Marsi.
Non ce la facevano a tirare avanti le due signore che ieri sono state arrestate per aver rubato in un supermercato del paesino in provincia de L’Aquila. Pasta, riso, prosciutto, ananas, funghi, formaggio, tonno, biscotti, succhi di frutta e cioccolata. Entrambe le donne hanno due figli a carico e sono disoccupate. I mariti fanno gli operai e guadagnano 800 euro al mese. Da qualche giorno le signore entravano nel supermercato che frequentavano abitualmente con alcune borse di plastica vuote e uscivano, pagando solo pochi euro, con le “shopping bag” stracolme. Il personale del supermarket si è insospettito e ha chiamato le forze dell’ordine, che hanno colto sul fatto le due donne. I carabinieri di Magliano hanno perquisito le case delle due mamme scoprendo, tramite i codici a barre impressi sulle confezioni, altra merce rubata dallo stesso supermercato. Per ognuna delle due abitazioni è stata trovata refurtiva per un valore totale di 300 euro.
Adesso le due donne, finora incensurate, sono agli arresti domiciliari, assistite dall’avvocato Chiara Di Fonzo, e attendono l’udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari Paolo Spaziali e al pubblico ministero Stefano Gallo. «L’abbiamo fatto per sfamare i nostri figli, è stato un momento di bisogno. Eravamo disperate», hanno detto. «Non ci siamo rese conto fino in fondo di ciò che stavamo facendo, ma abbiamo pensato per un attimo solo a ciò che ci serviva per sfamare la nostra famiglia».
Purtroppo, per situazioni del genere, i precedenti si sprecano. Soprattutto da quando c’è la crisi economica. Nel 2009, a livello provinciale, i furti di questo tipo complessivamente denunciati ai carabinieri sono stati più di 15 mila. A dicembre scorso due casalinghe di Marghera sono state arrestate per aver rubato merce e alimentari per un ammontare di 165 euro, nascondendo goffamente la refurtiva sotto il cappotto. Volevano passare il Natale con la tavola imbandita, come le altre famiglie. Sono state portate al carcere femminile della Giudecca.
*Scuola di Giornalismo Luiss
