Un altro caso clamoroso, che ha quasi dell’incredibile, sconvolge la sanità romana con la scoperta che una donna ha vissuto per ben nove anni con un paio di forbici chirurgiche nella pancia. Analisi, esami, radiografie, ecografie e accertamenti medici non sono valsi a liberare la sventurata paziente dalla pericolosa presenza delle forbici che erano state “dimenticate” dai ginecologi che l’avevano sottoposta nell’ottobre del 2000, nell’ospedale di Marino, nei castelli romani, ad un intervento all’utero ed alle ovaie.
Da quel giorno, era il 10 ottobre, per la sventurata signora, Anna Maria Giornello, di 63 anni, è iniziato un calvario segnato da un crescendo di dolori e malesseri di intensità crescente che l’avevano costretta anche ad abbandonare il suo lavoro di parrucchiera.
Una ennesima radiografia ha portato alla scoperta delle forbici, della lunghezza di circa 18 centimetri, nell’addome da dove sono state rimosse con un intervento effettuato felicemente nel policlinico universitario Umberto I. Una presenza tra l’altro altamente rischiosa in quanto a causa di una caduta o di un incidente le forbici avrebbero potuto avere effetti devastanti.
Come prevedibile non è da escludere che la parola passi al tribunale. L’avvocato Domenico Martinelli, legale della Giornello, ha presentato un esposto all’ospedale di Marino denunciando l’evidente grave errore dei medici segnalando, anche sulla scorta di una perizia del medico legale Mauro Arcangeli, docente dell’università dell’Aquila, che essi vennero meno a quei minimi doveri di vigilanza che impongono ad un’ èquipe chirurgica la conta di strumenti e garze utilizzati durante un intervento.
