Trombe d’aria in Veneto, neve sulle Alpi a quota 1600 metri, 14 gradi a Milano. Tutto questo è accaduto domenica 20 giugno. Un giorno prima dell’inizio ufficiale dell’estate. Su tutta l’Italia si è abbattuta un’ondata di maltempo che sta, almeno per il momento, tenendo alla larga il bel tempo. Per i meteorologi, nel giro di una settimana, sulla penisola arriverà il caldo torrido. Quest’estate ci dovremo però aspettare, periodicamente, delle ondate di pioggia che faranno abbassare, anche bruscamente, le temperature.
Tutta colpa dell’anticiclone delle Azzorre e dei cambiamenti climatici. Ne è convinto Giampiero Maracchi, ordinario di climatologia all’Università di Firenze. Al Corriere della Sera ha dichiarato: «L’anticiclone sta ballando, nel senso che non è stabile. La risposta sta nel fatto che è cambiata la circolazione generale dell’atmosfera. E la modifica dei loro spostamenti la dobbiamo ai cambiamenti climatici». Non tutti gli esperti sono però d’accordo con questa interpretazione. Guido Visconti, climatologo e direttore del Centro fenomeni estremi dell’Università dell’Aquila ha ricordato al Corriere della Sera che anche in anni recenti in Abruzzo si sono registrate temperature minime di quattro gradi nel mese di giugno. Sulle previsioni a lungo termine ha invece detto: «Sono ancora largamente sperimentali quindi a volte sono più corrette, altre volte meno. Le previsioni a breve termine hanno invece raggiunto livelli molto buoni».
In attesa che le previsioni si avverino si contano i danni di un week-end sicuramente fuori dal comune. Nel salernitano, stabilimenti balneari spazzati via, tetti scoperchiati e alberi sradicati: è quanto ha causato una tromba d’aria abbattutasi, la scorsa notte, sul Comune di Capaccio-Paestum, in località Torre di Mare. In una ventina di minuti, poco dopo l’una, la tromba d’aria ha raso al suolo tre strutture balneari, distruggendo bungalow, cabine e recinzioni.
Sorte simile per il tetto di una palazzina completamente scoperchiato in via Magna Grecia, l’arteria che collega Paestum e Capaccio Scalo. Nell’area archeologica, devastate aiuole, sradicati alberi e divelta completamente la segnaletica stradale. Paura per un centinaio di persone, tra turisti e residenti, accolti dapprima all’interno di un ristorante durante la tromba d’aria e, quindi, fatti sgomberare. Sul posto, per tutta la notte, hanno operato i vigili del fuoco, i carabinieri e i caschi bianchi del Comune, diretti dal Comandante Antonio Rinaldi. Tra i primi a giungere sulle zone devastate dalla tempesta, il sindaco Pasquale Marino e gli assessori Roberto Ciuccio e Antonio Iannelli. I danni provocati dalla tromba d’aria, ancora non quantificati, sono molto ingenti.
Dopo l’ondata di freddo e neve è stato riaperto in mattinata passo Rombo (2.491 m) che collega il Meranese con l’Austria. In serate potrebbe anche essere revocata la chiusura di passo Stelvio, manca però per il momento il via libera del servizio strade. Domenica sono caduti sopra i 1.700 metri fino a 30 centimetri di neve che con il ritorno del bel tempo si dovrebbe sciogliere in fretta.
Salvati gli alpinisti. Sono in salvo due alpinisti tedeschi che a causa del maltempo erano rimasti bloccati sull’Ortles (3.905 m) per due notti. Sabato, dopo aver scalato la difficile parete nord, i due erano stati accolti in vetta da una fitta nebbia. Avevano così deciso di bivaccare. La scorsa notte, con il diradarsi delle nuvole, gli uomini del soccorso alpino di Solda hanno raggiunto i due e hanno iniziato con loro la discesa. All’alba un elicottero del 118 li ha infine portati a valle. I due alpinisti stanno bene, anche se uno dei due ha leggeri sintomi di assideramento. La scorsa settimana due alpinisti polacchi erano rimasti bloccati sull’Ortles, dopo aver perso l’orientamento nella nebbia.
Sulle Marche continua a piovere. Piove quasi ininterrottamente da domenica sera nelle Marche, con disagi particolari soprattutto a Ancona. Nel capoluogo marchigiano acqua e fango non trattenuti da un muro di contenimento hanno invaso i locali di una scuola privata al piano terra di un immobile e l’officina di un carrozziere in via Barillari. E ancora acqua sta scendendo dalla frana Barducci, nella zona nord della città, invadendo la via Flaminia e rallentando il traffico. Nel resto della regione ci sono allagamenti e interventi dei vigili del fuoco per rami e piante pericolanti, ma non si segnalano difficoltà nella viabilità.
Morto il disperso a Bergamo. E’ stato trovato questa mattina il corpo senza vita di Giovanni Cattaneo, l’uomo di 65 anni disperso da due giorni nei boschi dell’Alta Valle Brembana, in provincia di Bergamo. Le ricerche erano riprese questa mattina alle 6 tra Branzi e Valleve, dove si pensava che l’uomo si fosse recato per una passeggiata. Il cadavere è stato rinvenuto dagli uomini del Soccorso alpino nelle vicinanze di Branzi. Ancora non si conoscono le cause del decesso, ma è probabile che l’uomo sia rimasto vittima di un incidente, mentre si trovava da solo nei boschi. I familiari avevano lanciato l’allarme sabato sera, non vedendolo rientrare. Le ricerche si sono protratte per tutta la giornata di ieri, nonostante il maltempo abbia reso particolarmente difficile il lavoro dei soccorritori. Giovanni Cattaneo era molto conosciuto in zona; imprenditore, era stato anche sindaco del Comune di Valleve (Bergamo) e responsabile degli impianti da sci della zona. Cattaneo viveva a Branzi con la moglie e tre figli.
