TREVISO – Un messaggio d’addio scritto su Facebook. “Addio…non ce la faccio più”. Un ultimo saluto ai suoi amici virtuali, corredato da faccine tristi, poi Marco Favaro ha imbracciato la pistola e si è sparato un colpo alla tempia. L’uomo, barista e titolare del locale Al Settimo Cielo a Zero Branco, nella provincia di Treviso, si è tolto la vita. Favaro, originario di Spinea, aveva perso la moglie Morena Voltan l’anno precedente per un cancro. Poi la tragica decisione di farla finita, comunicata ai suoi cari su Facebook. E proprio dai social network il figlio di appena 14 anni, rimasto solo al mondo con la sorellina di 6 anni, ha scoperto della morte del padre.
Marco Filippi, Andrea De Polo e Valentina Calzavara sul quotidiano La Tribuna di Treviso scrivono che il gestore del locale era entrato in una profonda depressione dopo la morte della moglie lo scorso giugno 2015. Poi l’addio su Facebook e gli amici, che conoscevano la situazione, si sono allarmati. Subito è scattata una segnalazione ai carabinieri, ma al loro arrivo hanno trovato un dipendente del locale, che avrebbe dovuto aprire la pizzeria, e il corpo senza vita di Marco Favaro, riverso proprio sul tavolo dove era solito mangiare con la moglie:
“Da quando era mancata, Favaro pubblicava con cadenza mensile un post di ricordo alla moglie. Nel giugno scorso, aveva ricordato con un ampio intervento su Facebook la morte di Morena e, pochi giorni fa, aveva pubblicato la foto della moglie con i suoi due figli seguita da tre parole “Mi manchi tanto”. Marco Favaro lascia due figli, uno di 14 anni e l’altra di appena 6”.
Gli amici da Facebook erano preoccupati e i figlio proprio dal social ha scoperto della tragica decisione del padre, mentre è a casa con la nonna e la sorella:
“”Lo hanno trovato”. Favaro è stato trovato senza vita nella sala da pranzo della sua pizzeria di Zero Branco, pare abbia deciso di andarsene per sempre mettendosi seduto al tavolo su cui di solito cenava con la moglie Morena. Il loro figlioletto ha perso la mamma in una mattina d’estate del 2015, è il primo giorno d’inverno del 2016 quando qualcuno lo informa che ora dovrà andare avanti anche senza il papà. E lui, sotto choc, ma con una sorta di freddo senso del dovere, informa ancora una volta tutti, ancora una volta su Facebook: «Lo hanno trovato si è sparato», scritto così, di getto, un singhiozzo”