Marco Pantani, in Francia dicono: “Morto per overdose cocaina, nessun dubbio”

Marco Pantani (foto Ansa)

ROMA – La scienza ha pochi dubbi sulla morte di Marco Pantani: “Morte per overdose di cocaina”. Domenica 16 novembre France 2, la televisione di Stato francese, ha trasmesso un documentario sulla morte del ciclista italiano. Quasi 2 milioni di spettatori hanno visto le immagini inedite del sopralluogo della polizia nella stanza del residence Le Rose di Rimini e del corpo senza vita del campione.  Quasi 2 milioni di spettatori hanno ascoltato le testimonianze, le prove presunte e le tesi più o meno strampalate sulla morte di Pantani.

Lo scontro è così sintetizzato: la scienza non ha dubbi, Pantani è morto per overdose di cocaina. Contro questa tesi si gioca la battaglia giudiziaria dell’avvocato della famiglia Pantani, Antonio De Rensis. Movente e colpevole: la famiglia di Pantani movente e colpevole cerca per riaprire il caso.

La tv francese ha fatto esaminare la scena del crimine (tramite i video della scientifica) e reperti autoptici completi a Jean-Marc Bloch, celebre ex patron della polizia giudiziaria parigina, e al medico William Lowenstein, tra i massimi esperti di dipendenze da stupefacenti in Europa.

“Quello che l’avvocato della famiglia considera un disordine troppo ordinato per essere credibile – ha detto Bloch – non è infrequente in situazioni simili: tutto sembra teatrale è invece reale”.

“Le quantità di cocaina nei tessuti di Pantani (i 13,5 mcg/ml nel sangue, i 96,2 mcg/g nel fegato rilevati nelle 48 ore successive alla morte) sono normali in un grande consumatore di coca sopravvissuto a tre crisi serie negli ultimi mesi di vita (a Cuba, Milano e Rimini, ndr). La famosa bottiglia con cui gli sarebbe stata fatta bere cocaina diluita in acqua? Purtroppo – continua Lowenstein – non conosco precedenti: per me è più ragionevole pensare che bottiglia e bicchiere li abbia usati per tagliare la polvere, acquistata in sassi che vanno polverizzati per poterli inalare. Ciò spiegherebbe la tanta polvere bianca attorno agli oggetti di vetro”.

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Gianluca Pace