
ROMA – Renato Vallanzasca conferma la possibile esistenza di un “complotto” per eliminare Marco Pantani dal Giro d’Italia del 1999. E pur rifiutandosi di fare il nome del compagno di cella nel carcere di Novara che all’epoca gli consigliĂ² di scommettere contro il Pirata, consegna particolari utili alla nuova indagine avviata dal procuratore di Forlì Sergio Sottani. Gli inquirenti conoscono l’identitĂ dell’uomo, esponente della criminalitĂ organizzata, che secondo Vallanzasca sarebbe stato molto chiaro su che cosa sarebbe accaduto a Madonna di Campiglio il 5 giugno di quindici anni fa.
Vallanzasca lo aveva giĂ ribadito in una lettera inviata alla mamma di Pantani nel 2007 affermando:
“Quattro o cinque giorni prima che fermassero Marco a Madonna di Campiglio, mi avvicinĂ² un amico, anche se forse lo dovrei definire solo un conoscente, che mi disse: Renato, so che sei un bravo ragazzo e che sei in galera da un sacco di tempo. Per questo mi sento di farti un favore. Ero in vero un po’ sconcertato ma lo lasciai parlare. Hai qualche milione da buttare? Se sì, puntalo sul vincitore del Giro! Non so chi vincerĂ , ma sicuramente non sarĂ Pantani“.
Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera spiega:
L’ipotesi esplorata dagli inquirenti è che il Pirata dovesse essere fermato perché le scommesse clandestine sulla sua vittoria, gestite dalla criminalità , avesse raggiunto cifre da record e questo rischiava di far saltare il banco. E dunque che qualcuno abbia «alterato» il risultato delle sue analisi antidoping facendo arrivare il livello dell’ematocrito a 51,9.
Un valore fuori norma che effettivamente determinĂ² la sua squalifica. Per verificare l’attendibilitĂ di Vallanzasca i carabinieri gli hanno sottoposto una «rosa» di cinque nomi. Lui ha rifiutato di indicare quello giusto, ma gli elementi forniti hanno comunque confermato le verifiche effettuate dagli investigatori e dunque il nome del detenuto che aveva «consigliato» come scommettere. Nei prossimi giorni l’uomo che era in carcere con Vallanzasca sarĂ interrogato.
