”Per noi il Natale non esiste, per noi deve esistere il futuro”: lo afferma il segretario veneto dei chimici Lucio Colletti parlando dei suoi colleghi che adesso, in sette, si apprestano a passare la seconda notte sulla torre di una fabbrica, a 140 metri d’altezza. Hanno appena ricevuto una telefonata del ministro Paolo Romani, che voleva sincerarsi delle loro condizioni fisiche e di sicurezza.
”Il ministro ci ha detto che sta lavorando – prosegue Colletti – noi non siamo sulla torre per hobby o per fare vacanza: da lui ci aspettiamo che convochi al più presto il tavolo e faccia finire i giochini dell’Eni che hanno già fatto fallire le precedenti trattative ”. A raggiungere i lavoratori fin sulla vetta, invece, la presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, che si e’ fatta carico di portare il problema a Roma .
”Al di là degli esiti del voto sul governo – hanno commentato i lavoratori – ci serve la responsabilità territoriale della vertenza”. ”E’ freddo: questo fa capire che c’è determinazione – aggiungono – qualcuno ha detto: scenderemo dopo Natale, noi vorremmo passarlo a casa, ma solo se ci sono le condizioni”.
