
OLBIA – I passeggeri dei voli in partenza da Olbia, in Sardegna, venerdì pomeriggio, fra le 17 e le 18, sono stati costretti a restare per un’ora bloccati al loro posto, in aereo o sui bus dei trasferimenti, sotto il sole rovente, in attesa del decollo di un aereo di Stato, un Airbus 319, sul quale viaggiavano il ministro della Difesa Mario Mauro e un manipolo di generali.
Tra i passeggeri dei voli civili, riferisce Michela Ravalico, su Libero,
“il nervoso è montato piano piano. Turisti di ritorno dalle vacanze e qualche manager di passaggio si sono trovati intrappolati sui bus di raccordo agli aeromobili. Altri già seduti in aereo hanno sentito la voce del comandante annunciare ritardi per qualche inusitato motivo. Intanto i cartelloni elettronici degli arrivi e delle partenze entro lo scalo scorrevano regolari, come nulla fosse. «Non risulta alcun ritardo, tutti i voli stanno decollando e atterrando in base all’orario previsto» ha rassicurato una signorina del call center interpellata da Libero. Eppure quell’Airbus 319 ha creato fortissimi disagi ai passeggeri.
“Piazzato al centro della pista, immobile, quel colosso dei cieli che può contenere fino a 150 persone ha impedito arrivi e partenze per circa un’ora. Secondo informazioni raccolte da Libero l’aeromobile era fermo in attesa di un generale dell’esercito. A bordo erano già seduti il ministro della Difesa Mario Mauro, e il suo staff, che ieri erano in trasferta in Sardegna per una visita ufficiale.
“La missione del ministro Mauro in Sardegna era nota da giorni, tanto che numerose agenzie di stampa riportavano informazioni circa l’incontro ufficiale con la Brigata Sassari e il generale dell’esercito Manlio Sciopigno. Nulla di strano, dunque, che il ministro abbia preso un volo di Stato per rientrare nella Capitale”.
Certo, osserva Michela Ravalico,
“visti i costi di movimentazione del mezzo, viene da chiedersi se utilizzare un Airbus 319 sia il sistema migliore per far viaggiare i ministri. È un mezzo capace di contenere fino a 138 passeggeri, che solo per essere messo in moto costa ai contribuenti tra i 15 e i 18 mila euro all’ora. Non solo, di tassa di sorvolo – sempre a carico degli italiani visto che il volo è di Stato – sono stati sborsati 3.500 euro andare, 3.500 a tornare.
“La scena cui hanno assistito gli sfortunati passeggeri presenti a quell’ora allo scalo di Olbia è stata la seguente: poco prima delle 18 è atterrato un elicottero, dell’esercito, che ha provocato i primi ritardi. Circa 50 minuti dopo – e nell’attesa tutti gli altri voli sono rimasti bloccati – è decollato l’Airbus di Stato, direzione Roma Ciampino, atterraggio previsto alle 19.30”.
Michela Ravalico ha preso contatto con l’esercito,
“per avere conferma che un generale delle forze armate si fosse imbarcato in quelle ore dall’aeroporto di Olbia: ci è stato detto che l’esercito non possiede Airbus, ma lo Stato sì. Dall’esercito hanno anche ammesso che in effetti il generale Claudio Graziano, che era in trasferta con il ministro Mauro in Sardegna, è atterrato con un elicottero attorno alle 18 all’aeroporto di Olbia, per imbarcarsi poi sull’A319 assieme a tutte le autorità. La maggior parte del ritardo e i disagi per i passeggeri “normali”, a quanto pare, sono stati dovuti all’atterraggio dell’elicottero su cui viaggiava il generale Graziano”.
