Al massimo due strappi di carta igienica e la doccia una volta a settimana: sono solo alcuni esempi delle rigide regole che un marito ossessionato dal risparmio, imponeva alla moglie. Un’imposizione talmente ferrea da risultare violenta e pertanto considerata maltrattamento in famiglia dalla Corte di Cassazione.
Tanto più che l’avarizia non era neppure giustificata da difficoltà economiche: marito e moglie potevano infatti contare su due stipendi e non attraversavano alcun periodo di ristrettezze. Come riporta il quotidiano Il Messaggero, i giudici hanno quindi confermato la condanna dell’uomo, precisando che è lecito che una coppia stabilisca “uno stile di vita improntato al risparmio, anche rigoroso e non necessitato” ma non può trattarsi di un’imposizione.
Tra le regole impossibili da sopportare c’era anche quella di fare compere solo in negozi “notoriamente a costo contenuto”. Ammessi solo prodotti in offerta, sia per la casa che per l’abbigliamento. E a tavola vigeva l’obbligo di usare una posata e un piatto per volta.
Secondo le testimonianze del padre e delle amiche della moglie, il marito era solito insultare e vessare la coniuge ogni qual volta la sorprendeva a trasgredire le sue regole. Al punto che la donna era costretta a nascondere gli scontrini e a chiedere la collaborazione di parenti e amici per far passare gli acquisti come regali.
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