Martedì Grasso, ultimo giorno di Carnevale: perché si chiama così e perché si festeggia martedì (Foto Ansa)
Oggi martedì 16 febbraio 2021 è il Martedì Grasso, perché si chiama così l’ultimo giorno del Carnevale? In tempo di Covid difficilmente si potrà scendere in piazza con i bambini mascherati a vedere i carri di Carnevale o a lanciarsi coriandoli e fare scherzi. Però molti Comuni hanno deciso di fare comunque le sfilate e poi di farle vedere in streaming in tempo reale.
Il Martedì Grasso è la festa che conclude la settimana dei sette giorni grassi di carnevale, durante la quale hanno luogo molte celebri sfilate. Precede il mercoledì delle ceneri che segna invece l’inizio della Quaresima. In Europa il fatto che l’usanza cristiana di astinenza durante la Quaresima sia meno praticata che nel passato ha fatto perdere al Carnevale il suo antico collegamento all’aspetto religioso.
La tradizione voleva infatti che in questa giornata venissero consumati tutti i cibi più prelibati rimasti in casa, che durante la quaresima non potevano essere mangiati, come la carne. Per il fatto che si consumavano cibi grassi, l’ultimo giorno di Carnevale è detto in Italia appunto Martedì Grasso e in Francia Mardi gras. Durante il Martedì Grasso è usanza mascherarsi in vario modo e sfilare per le strade cittadine. Ogni Regione italiana ha le sue maschere tipiche.
Gran parte della diocesi di Milano segue il rito ambrosiano, secondo il quale la Quaresima ha inizio la domenica seguente al Mercoledì delle ceneri romano. I festeggiamenti sono perciò posticipati di quattro giorni, al sabato grasso o carnevale ambrosiano. In Sardegna il Martedì Grasso assume vari nomi: a Mamoiada si chiama Martisero, a Ulassai si chiama Martisperri.
Martedì Grasso inoltre era l’ultimo giorno in cui si potevano gustare i tipici dolci di Carnevale tra cui le chiacchiere, note anche come maraviglias, cenci, bugie, stracci, frappe, galani, sossole, cròstoli, fiocchetti e sfrappole nelle diverse regioni italiane.