TARANTO, 18 GIU ā Cāeā una nuova puntata nella vicenda di Martino Scialpi, il 59/enne commerciante di Martina Franca (Taranto), che lā1 novembre del 1981 sbancoā il Totocalcio con un 13 da poco piĆ¹ di un miliardo di lire, ma non ha mai incassato la vincita perchĆ© la titolare della ricevitoria āsmarriā la matrice della schedinaā, riporta lāAnsa.
Il commerciante ha presentato un esposto al Consiglio superiore della magistratura, al capo dello Stato, al presidente del consiglio e al Ministro della giustizia, chiedendo una ispezione al Tribunale civile di Roma e un intervento diretto delle istituzioni per risolvere il contenzioso.
Scialpi, in particolare, fa presente che nel febbraio scorso, dopo 30 anni di battaglie giudiziarie, si era visto riconoscere dal giudice civile del tribunale di Roma Alfredo Matteo Sacco la somma di due milioni e 344mila euro. Ma lāingiunzione di pagamento nei confronti del Coni (per responsabilitĆ extracontrattuale) ĆØ stata successivamente revocata dal giudice Lorenzo Pontecorvo, subentrato a Sacco nel corso del processo, sul presupposto, ritenuto errato dallo scommettitore, che la vicenda era stata giĆ trattata nel giudizio conclusosi dinnanzi alla Corte dāAppello di Roma nel 1985. Ma quel processo, fa rilevare Scialpi, ĆØ precedente alla sentenza del 10 febbraio del 1987 che lo mandĆ² assolto dai reati di furto, falso e truffa ai danni dello Stato, certificando in via definitiva la regolaritĆ della giocata e il diritto a riscuotere la vincita.
Il commerciante contesta anche una sentenza del giudice civile Assunta Canonaco relativa a una denuncia di falso per alcuni documenti prodotti dal Coni. Sentenza che, pur rigettando le eccezioni della difesa del Coni inerenti il passaggio in giudicato e la prescrizione, rigettava la domanda per la āmancanza del nesso di causalitaā con i fatti espostiā.