Massa: mamma non ha soldi per ticket, niente analisi a bimbo 9 anni

Massa: mamma non ha soldi per ticket, niente analisi a bimbo 9 anni (foto di repertorio)

MASSA – La mamma non ha i soldi per pagare il ticket, il Cup (centro unico prenotazione) di Massa non fa fare le analisi a suo figlio. Anche se il bambino ha 9 anni, anche se le analisi (prescritte dal pediatra) servivano per verificare lo stato di salute del piccolo. Sarebbe bastato, forse, dare la possibilità alla signora di pagare in un secondo momento. Lei quei 38 euro non li aveva in quel momento, non è che le mancassero in generale.

“Volevo firmare un’autocertificazione – racconta la mamma – con la quale mi impegnavo al pagamento del ticket al ritiro delle analisi, ma mi è stato detto che non era possibile”. La donna pensava di non dover pagare nessun ticket avendo un Isee inferiore a 36 mila euro l’anno, ma al Cup non risultava e alla donna è stato richiesto il pagamento del ticket. Non avendo soldi con sé, le analisi al figlio, prescritte da un pediatra, le sono state negate.

“Se è accaduto veramente così – spiega il dottor Enrico Raggi, responsabile dei Cup per la Asl 1 di Massa Carrara- le addette hanno sbagliato, perché la procedura vuole che in casi specifici si debba avvertire il responsabile del distretto e chiedere come doversi comportare. In questo caso – continua Raggi – le analisi ad un minore sarebbero certamente state consentite, e la madre avrebbe avuto la possibilità di pagare al loro ritiro”.

Questo è l’ennesimo episodio nel giro di pochi mesi che mette in cattiva luce la Asl di Massa Carrara: la scoperta della tana di topi nel controsoffitto dell’ospedale di Massa, con chiusura temporanea per settimane delle sale operatorie; il caso della pinza chirurgica da 14 cm dimenticata nell’addome di un paziente e la morte improvvisa di un anziano, trovato morto nel letto di ospedale da un parente.

Un episodio analogo era accaduto, sempre alla asl di Massa, nel gennaio 20013. Una madre non aveva i soldi per pagare le analisi del sangue della figlia. Ma quella volta l’aiuto era arrivato da un infermiere, che aveva pagato per lei il ticket. Con la figlia gravemente malata e le analisi prescritte dal medico curante, la donna si era recata al centro di prenotazione Cup, senza soldi, preoccupata per le condizioni di salute della ragazza e disperata, pensando di poter saldare il ticket entro una settimana, come aveva fatto più volte. Non trattandosi di un nucleo familiare soggetto ad esenzione, però, l’operatore aveva comunicato alla madre che, dal 2013, le analisi non potevano essere effettuate senza il pagamento immediato del ticket. Ad assistere alla scena un infermiere del centro prelievi, anche sindacalista della Cgil sanità di Massa Carrara. Era stato lui a pagare i 40 euro per le analisi al posto della donna.

Published by
Alberto Francavilla