Lui operaio metalmeccanico di 42 anni, lei giovane madre di 28, entrambi di nazionalità filippina, residenti a Vignola. La donna aveva manifestato apertamente la volontà di separarsi e aveva perciò abbandonato l’appartamento del marito insieme alla prole. A lui invece il distacco non andava proprio giù, e ha reagito in modo estremo.
Le percosse del marito le hanno spezzato le braccia, alcuni denti e la vertebra cervicale. Sono state lese anche alcune costole e il torace. La violenza dei colpi è stata tale che gli schizzi di sangue hanno imbrattato il soffitto e la tutina del figlio più piccolo, di appena sei mesi. La donna ha successivamente perso i sensi, accasciandosi al suolo.
Il marito, convinto di averla uccisa, si è subito rifugiato dal fratello, al quale ha chiesto un asilo che però gli è stato negato: “Ora tu stai qui, chiamo la polizia e ti costituisci”.
Intanto la donna, ripresi i sensi, ha chiamato le forze dell’ordine, che sono intervenute tempestivamente. L’uomo è ora in stato d’arresto, con l’accusa di lesioni aggravate e tentato omicidio.
*Scuola di Giornalismo Luiss